Tempo di lettura stimato: 34 minuti
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Domande utili nelle interviste con le famiglie e i bambini

Useful Questions in Interviewing Families and Children[10]

di

Harry G. Procter

University of Hertfordshire

 

Traduzione a cura di

Elisa Petteni e Laura Pomicino

Abstract

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Queste domande hanno preso spunto, nel corso degli anni, da una grande varietà di fonti, tra cui il lavoro del gruppo di Terapia Breve di Palo Alto, da quello di Milano, da alcuni psicologi dei Costrutti Personali come George Kelly e Tom Ravenette, nonché dalla nostra attività a Southwood House, Bridgwater e da quella di altri gruppi di terapia familiare a Somerset, Regno Unito (vedi Bibliografia).

Pensate alle domande qui elencate come a degli strumenti, un po’ come le maniglie di Wittgenstein in una locomotiva (1953, paragrafo 12) – sono tutti quesiti, ma con funzioni distinte e finalità differenti. Sono costruite per raccogliere informazioni e stimolare una ricerca interna sugli argomenti e le criticità cui fanno riferimento. Inoltre facilitano l’elicitazione dei costrutti e delle polarità che i componenti della famiglia utilizzano per significare la propria realtà e che regolano le loro interazioni. Quando il terapeuta inizierà a cogliere ed esplorare i costrutti e le dimensioni di significato adottate da ciascun membro di quel dato nucleo, l’utilizzo di queste domande permetterà di acquisire molte informazioni in forma di narrazioni e riflessioni e stimolerà nuove conversazioni e approfondimenti, sia all’interno di quell’incontro sia successivamente. Questo darà inizio ad una graduale modificazione del punto di vista di tutti gli interlocutori coinvolti, che diverranno parte attiva e daranno inizio al percorso di cambiamento terapeutico.

Le sezioni numerate possono essere considerate come tappe del colloquio, ma è largamente preferibile lasciare che la conversazione fluisca naturalmente quando possibile, cogliendo l’opportunità di esplorare i contributi spontanei dei membri della famiglia così come si presentano. Detto questo, in un primo colloquio sarebbe auspicabile “toccare” i diversi argomenti, in modo da ottenere una visione sufficientemente ampia della situazione. Questo ci aiuterà a decidere quali aspetti affrontare con la famiglia rispetto alla possibilità di incontrarsi ancora e al valutare quale piano terapeutico proporre. Comprendere la loro posizione sul problema e sul trattamento aiuterà il terapeuta a formulare espressioni e spunti di riflessione in un modo che abbia maggiormente senso per la famiglia e abbia meno probabilità di generare resistenza o rifiuti.

Le prime a essere proposte sono le domande utilizzate con le famiglie in generale. A pagina 118 sono invece presentate una serie di domande con linguaggio semplificato da utilizzare con i bambini o con persone con difficoltà di comunicazione[2].

 

Domande utili nelle Interviste con le famiglie

 

1. Saluti

Avete trovato facilmente il posto?

Che cosa avreste fatto altrimenti?

Fornisce indicazioni utili al terapeuta rispetto al momento e al contesto che fa da cornice alla seduta
2. La vita e gli interessi dei componenti della famiglia

Cosa ti piace fare? Come trascorri il tuo tempo?

Quale scuola frequenti? Chi è il tuo insegnante?

Com’è il tuo rapporto con il tuo insegnante?

Cosa ti piace di più? In cosa sei più bravo?

Cosa ti piacerebbe fare nel giro di un paio d’anni?

Chi sono i tuoi migliori amici? Cosa vi piace fare insieme?

Che lavoro fa tuo padre?

Sei mai stato dove lavora tua madre?

Che cosa gli piace fare nel tempo libero?

Come vorresti utilizzare questo incontro?

Interessi, attività: ciò che rappresenta un punto di partenza naturale per il paziente per avviare uno scambio comunicativo

Conoscenza dei reciproci interessi, attività e ruoli

Si tratta di domande finalizzate a promuovere l’interazione fra terapeuta e paziente

3. La Famiglia

Di dove sei originario?

I tuoi genitori sono ancora vivi?

Stanno insieme?

Fra i tuoi nonni, chi è il tuo preferito?

All’interno della tua famiglia, qual è la persona della quale rispetti maggiormente l’opinione?

Tua madre ha fratelli o sorelle?

Lei quale posizione occupa (è la più grande, la mezzana o la più piccola)?

Come chiami tuo padre?

Qual è la cosa più bella di tuo padre?

Quanto spesso vedi tuo padre?

Cosa vi piace fare insieme?

Background e cultura di appartenenza

Famiglie di origine: Materna (MFO: Famiglia di Origine Materna) e Paterna (PFO: Famiglia di Origine Paterna)

Quesiti finalizzati all’esplorazione dell’infanzia dei genitori

Con queste domande, il terapeuta passa gradualmente dalla costruzione diadica ad esplorare una costruzione triadica

4. Soluzioni e Obiettivi

Qual è il momento più felice che hai avuto nelle ultime due settimane?

Quando le difficoltà sono state meno evidenti?

Sviluppata in seguito alla voce “Progressi” (sezione 10) (“Le sette domande di Kelly” – Vedi Vol. 2, Cap. 13 Sez. B8 )
Mi puoi indicare un momento in cui tutto ti sembrava funzionare adeguatamente?

Quanto hai pianto dal nostro ultimo incontro?

Supponiamo che stanotte, mentre tu dormi, accada un miracolo e che tutti i problemi di cui mi hai parlato improvvisamente scompaiano, quale sarebbe la prima cosa che noteresti diversa domattina al tuo risveglio?

Come ti piacerebbe che Jim si relazionasse ai gemelli?

Se lavorassimo insieme attraverso alcuni colloqui e svolgessimo una parte del percorso in modo efficace, quale immagini sarebbe a quel punto la situazione?

Attraverso quali elementi potresti comprendere che una parte importante del percorso è stata compiuta?

Se voi foste più uniti e più felici, che cosa vorreste fare insieme?

Quale sarebbe il primo segno, il più piccolo passo che indicherebbe che si stanno facendo progressi?

Come noteresti se foste più felici insieme?

Quando le cose migliorano, in cosa vorreste impiegare il vostro tempo e le vostre energie?

La “domanda del miracolo” di De Shazer

 

Approfondimento dell’aspetto relazionale

Domanda centrale, infonde l’idea di successo della terapia

 

 

Attraverso questo quesito il terapeuta esplora la possibilità di una proiezione nel futuro

Finalizzata alla costruzione di situazioni che rappresentino l’obiettivo da perseguire

Domanda “Step” della Terapia Breve del Mental Research Institute (MRI)

Obiettivo definito visivamente, attraverso una immagine

Il terapeuta cerca di favorire l’esplorazione di nuove opportunità nella risoluzione di problemi

5. Il Problema

Chi si è preoccupato di più ultimamente in famiglia? E poi? E chi di meno?

Di chi ti sei preoccupato di più?

Di cosa direbbero che si stanno preoccupando tua mamma e tuo papà?

(all’altro interlocutore/al genitore presente) Lei ha ragione?

Che cosa ti dà più fastidio in questo momento?

Puoi fare un esempio?

Questa domanda trae spunto dalla teoria sistemica della scuola di Milano. Ha la finalità di posizionare ciascun componente della famiglia rispetto al costrutto di “preoccupazione”

Il terapeuta mira ad indagare eventuali difficoltà di altri membri della famiglia

Questi quesiti vengono posti per esplorare il tema della preoccupazione e del fastidio quotidiano con la finalità di ridimensionare i termini utilizzati

Che succede?

Che cosa fa lui esattamente?

Puoi fare un esempio?

Dove si verifica più spesso? A casa o a scuola?

Quando è più stressante: la mattina, il pomeriggio, la sera, o durante i week-end?

Quanto spesso è accaduto?

È a volte peggio, a volte meglio?

Per quanto tempo va avanti?

Chi c’era?

Quali altre difficoltà ci sono al momento?

Quanto devi tornare indietro con la memoria per ricordare un momento in cui le cose andavano bene?

Definire il problema rispetto a tempo, luogo e

contesto

 

 

 

Questi quesiti vengono posti con l’obiettivo di costruire l’elenco delle difficoltà che la famiglia sta affrontando

Domanda finalizzata all’identificazione temporale del momento in cui hanno avuto inizio

le difficoltà riconosciute dal paziente

6. Soluzioni sperimentate

Quando si verifica il problema tu cosa fai per cercare di migliorare le cose?

Quanto bene ha funzionato?

Cos’altro hai provato?

Cosa pensi che lei dovrebbe fare quando i due ragazzi si scontrano?

Che cosa hanno suggerito gli altri?

Tua madre (marito, figlio, sorella, medico) è a conoscenza di questa situazione?

Cosa ti dice lei per consigliarti?

Quando tua madre cerca di far mangiare Mark ma lui rifiuta, che cosa fa tuo padre?

E quando lui grida a Mark che cosa fa tua madre?

Cosa farebbe lui se voi non faceste niente?

Hai mai seguito in precedenza un percorso analogo a quello che stiamo facendo insieme?

Quanto è stato d’aiuto?

Quesito che trae spunto dalla teoria del Mental Research Institute (MRI) secondo cui un problema costituisce una difficoltà e il fallimento di un tentativo di soluzione alimenta entrambi

Soluzioni tentate

Elenco degli altri tentativi sperimentati

Quesito che origina dall’approccio sistemico della scuola di Milano

Indagine all’interno dell’intera rete sociale per rilevare tentativi effettuati e consigli forniti

Quesito che origina dall’approccio sistemico della scuola di Milano: esplorazione della costruzione triadica

Precedente terapia: che cosa è stato suggerito?

È stato utile?

7. Posizione rispetto al problema

Come ti spieghi il verificarsi di questo comportamento?

Cosa ne pensi di questa situazione?

Qual è la tua ipotesi migliore per spiegare perché si sta verificando?

Hai qualche teoria al riguardo?

Domanda che trae spunto dall’approccio del MRI e che è orientata a definire come il paziente si “posiziona” rispetto al problema
8. Costrutti familiari e relazioni

Come vedi tua figlia come persona?

Come ti vede la tua famiglia come persona?

(Fammi tre esempi)

Con chi se la prende di più, con la madre, con il nonno o il patrigno?

A chi si sente più vicina?

In che modo sono diversi? E in che modo si assomigliano?

Come genitore, a quale dei tuoi genitori pensi di assomigliare di più?

Cosa pensi che lei stesse pensando: come vede la situazione?

Cosa stava vivendo lui?

Chi è maggiormente turbato? Tom, James o Sharon?

Dopo di lui chi viene?

(All’altro:) È d’accordo con lei?

Che differenza farebbe se fosse tuo padre a seguirti la maggior parte del tempo e tu vedessi tua madre durante i fine settimana?

Come vedi il rapporto tra tua sorella e tua madre?

Dei sei rapporti tra voi, quale coppia discute meno?

Com’era la vita per te quando avevi nove anni?

Come ti vedevano le persone in quel periodo?

Cosa facevi quando eri turbata o ferita?

Hai mai sentito parlare della vita di tuo padre quando aveva quell’età?

Prima di avere questa difficoltà, come hai fatto ad andare d’accordo con tua madre?

Che differenza farebbe se lei fosse un maschio, lui una femmina?

Chi ha avuto maggiore influenza all’interno della tua famiglia?

Se tu non avessi più il problema, in che modo cambierebbe la loro relazione?

Pensi che vi sentireste più o meno vicini?

Individualità: costruzione monadica

Esplorazione della propria costruzione

identitaria attraverso il riconoscimento di

somiglianze/differenze e vicinanza

Quesiti finalizzati ad esplorare la dimensione della socialità del paziente

Esplorazione del sistema emozioni, conflitto, accordo/disaccordo

 

Quesito che si ispira alla Scuola di Milano:

esplorazione delle diverse relazioni e delle

differenze riconoscibili fra esse con la finalità

di elaborare i costrutti relazionali

Dall’Adult Attachment Interview (vedi Dallos, 2006). Finalità di identificarsi con la vita dei propri genitori quando erano bambini

Quesiti che si ispirano alla scuola di Milano: esplorazione della funzione e dell’impatto del problema sulla relazione

A chi nella famiglia manca ancora di più Nan? E poi?

Quando ti senti triste per questo, chi è la persona migliore per parlarne?

Perdita e lutto
9. Posizione in merito alla terapia

Chi ti ha suggerito di rivolgerti a me?

Come mai sei venuto per un aiuto in questo momento, piuttosto che prima o più tardi?

Chi era il più entusiasta in merito alla tua venuta, tu, il tuo amico o il tuo medico?

Hai qualche idea su ciò che dovremmo fare per sistemare le cose?

Se potessi risolvere il problema senza sapere perché si è verificato, andrebbe bene lo stesso?

Se potessi superare questo problema senza sapere come hai contribuito ad esso, andrebbe bene lo stesso?

Se riuscissimo a trovare un modo per James di stabilirsi nella famiglia, potrebbe essere interessante per te?

Ti piacerebbe fare un lavoro con me per cercare di risolvere il problema?

Vorresti lavorarci sopra un po’ allora?

Come ti senti rispetto a come sta andando l’incontro?

Domanda ispirata al MRI: esplorazione della posizione del paziente rispetto alla terapia

Quesito che si ispira all’approccio del MRI per esplorare la posizione del paziente rispetto al proprio cambiamento in relazione agli altri elementi del sistema

Domanda ispirata al MRI: esplorazione della posizione del paziente rispetto alla terapia

Quesito finalizzato a riconoscere la posizione sull’insight del paziente

Quesito orientato alla costruzione del contratto terapeutico

Riflessioni sulla terapia

10. Progressi

Cosa ti fa dire che le cose sono migliorate?

Hai idea di come sei riuscito a gestirlo?

Come pensi che lei sia riuscita a sistemare la questione?

Lo so che è l’ultima cosa che vorresti fare, ma come faresti a far tornare le cose alla situazione precedente a questo miglioramento?

Cosa dovrebbe succedere per rendere le cose di nuovo più difficili?

Vorresti che ti dessi un altro appuntamento?

(Dare tanto tempo all’esplorazione dei miglioramenti e cambiamenti, quanto se n’è dato per discutere il problema)

Definizione del miglioramento

Agency e agency percepita

Verso la ricaduta: “La domanda Insight

Il progresso è sufficiente a terminare la terapia?

11. Squadra che Riflette

C’è stato qualcosa che hanno detto con cui eri particolarmente d’accordo?

C’è stato qualcosa che non avrebbero dovuto dire?

Come ti sentivi, a cosa hai pensato, mentre stavano parlando?

Domande per elicitare risposte alla dichiarazione della squadra che riflette
12. Follow-up

Puoi darmi un’idea di come è la situazione attualmente?

La prima volta che sei venuto, su cosa eri maggiormente preoccupato?

Adesso va meglio, peggio o è rimasto uguale?

C’erano altri problemi per i quali eri preoccupato?

Adesso va meglio, peggio o sono rimasti uguali?

Hai seguito altre terapie per qualcuno di questi problemi?

Sono emersi nuovi problemi da quando ci vediamo?

Valutazione del cambiamento e della terapia al follow-up

Domande utili nelle Interviste con i bambini

1. Saluti

Ciao, tu sei Sam? Io mi chiamo Harry, è davvero un piacere conoscerti!

Sembra davvero interessante quello che stai facendo: di cosa si tratta?

Che cosa avete fatto oggi a scuola?

In sala d’attesa: Interessarsi alle attività dei bambini. È la fase di accoglienza prima di passare allo step successivo.
2. Interessi

Quale è la cosa che ti piace fare più di tutto? Come passi il tuo tempo libero?

Che cosa hai fatto lo scorso fine settimana?

Chi è il tuo insegnante? È una persona simpatica?

Cosa ti piace di più? In cosa sei particolarmente bravo?

Chi sono i tuoi migliori amici? Cosa vi piace fare insieme?

Sei mai stato dove lavora tua madre?

Che lavoro fa tuo padre?

Quesiti finalizzati ad individuare argomenti di cui parlare e da esplorare

Il terapeuta può utilizzare queste domande per esplorare le attività del paziente, a scuola e con gli amici

Quesiti finalizzati a conoscere e approfondire le attività degli altri membri della famiglia

3. Famiglia

Con chi vivi?

Come si chiama tua sorella? Andate d’accordo?

Come chiami la madre di tua madre? Vive vicino a te?

Chi è il tuo nonno o nonna preferito?

Tua madre ha fratelli o sorelle?

Lei è la più grande, la mezzana o la piccola?

Com’è essere il più grande?

Quanto spesso vedi tuo padre?

Cosa vi piace fare insieme?

Domande orientate ad esplorare chi sono le persone del contesto di appartenenza del/la paziente e quale tipo di relazione li lega a lui/lei

Posizione nella gerarchia familiare

Quesito finalizzato ad esplorare il contatto con genitori separati

4. Preoccupazioni

Chi si è preoccupato di più nella tua famiglia di recente? E poi? Chi di meno?

Di chi ti sei preoccupato più spesso?

Di cosa direbbe di essere preoccupata tua madre?

Ha ragione?

Che cosa ti dà fastidio al momento?

Puoi fare un esempio? Cosa succede?

Dove si verifica più spesso, a casa o a scuola?

Quando è peggio: la mattina, il pomeriggio, la sera, o durante il week-end?

È a volte peggio, a volte meglio?

Per quanto tempo va avanti? Chi è presente?

Quale pensi sia il motivo per cui sta succedendo questo?

C’è qualcos’altro che ti rattrista?

Preoccupazione e fastidio sono parole utili per esplorare la difficoltà – tutti provano questo genere di cose
 

 

 

Definizione del Problema

Altri problemi: finalizzato a raccogliere un elenco

delle difficoltà affrontate

5. Tentate Soluzioni

Che cosa fai per cercare di migliorare le cose?

Ha funzionato? Cos’altro hai provato?

Cosa pensi che dovrebbe fare la mamma quando i due ragazzi si scontrano?

Che cosa dice tuo padre?

Il tuo amico conosce la situazione?

Lei che cosa ti ha detto?

Quando lui grida a Mark, che cosa fa la mamma?

Che cosa sarebbe successo se lui non avesse fatto nulla?

Quesito basato sull’approccio del Mental Health Institute secondo cui un problema costituisce una difficoltà e il fallimento di un tentativo di soluzione alimenta entrambi

Esplorazione delle indicazioni e dei consigli ricevuti da altre persone

Quesito volto ad esplorare con il paziente il fare nulla come opzione

6. Costrutti

Chi sei tu? Dimmi tre cose che meglio ti descrivono.

Che tipo di persona sei?

Gli altri come credi che ti descriverebbero?

Dei tuoi amici, a chi piaci di più? Perché?

In che modo tu e tuo fratello siete simili? In che modo siete diversi?

A chi assomigli di più, a tua madre o a tuo padre? In che modo?

Secondo te, in che modo posso capire che qualcuno è felice, si sente solo o è arrabbiato?

Chi ti dice che sei pigro?

Cosa dovrebbe fare una persona per poter essere definita pigra?

Tom Ravenette: tecnica “Chi Sei Tu”

Esplorazione del costrutto identitario del paziente

Domande volte ad elaborare l’Immagine di sé attraverso figure positive

Esplorazione di somiglianze e differenze all’interno della famiglia del paziente

Domande orientate a rilevare indicatori di emozioni differenti

Attraverso questo quesito il terapeuta orienta verso una decostruzione delle attribuzioni negative

7. Relazioni

Dimmi tre cose belle su tuo padre.

Cosa sta vivendo lui secondo te?

Chi è maggiormente turbato?

Tom, James o Sharon?

Sei d’accordo con lei?

Sarebbe diverso se vivessi con tuo padre e vedessi tua madre il sabato?

Com’è il rapporto fra tua sorella e tua madre?

Quali sono le due persone che discutono meno?

Com’era la vita per te quando avevi cinque anni?

Hai mai sentito parlare della vita di tuo padre quando lui aveva 12 anni?

Se questo non stesse succedendo, sareste più vicini?

Chi in famiglia sente maggiormente ancora la mancanza di Nan? Chi altro?

Quando sei triste, chi è la persona migliore con cui parlarne?

“Tre Cose” – Tom Ravenette

Il terapeuta, attraverso queste domande, monitora le situazioni e la successione degli eventi

Quesiti finalizzati ad esplorare il contatto con due genitori separati

Relazioni e conflitti in famiglia

Il terapeuta esplora le immagini del paziente rispetto a percorsi di sviluppo precedenti

Esplorazione dei costrutti di perdita e lutto, tristezza

8. Obiettivi

Quando sei stato più felice nella scorsa settimana?

Raccontami di un periodo in cui le cose andavano bene.

Se tu avessi tre desideri, cosa chiederesti?

Se le cose cambiassero un briciolo, cosa sarebbe differente?

Quando le cose andranno meglio, che cosa vorresti fare?

Quesiti orientati a costruzione e definire possibili obiettivi perseguibili per il paziente
9. Terapia

Chi ha voluto che tu venissi a parlare con me?

Chi era più entusiasta che tu venissi, tu o tua madre?

Prima di oggi, sei stato da un altro professionista come me?

Come possiamo rendere le cose migliori?

Ti piacerebbe venire a parlare di nuovo con me?

Come è andato secondo te questo incontro?

Esplorazione della posizione di altre figure significative per il paziente rispetto al percorso terapeutico intrapreso

Quesiti finalizzati a definire il “contratto” terapeutico

Riflessioni sull’incontro

10. Progresso

Come è accaduto, secondo te, che la situazione è migliorata?

Hai consapevolezza di come hai gestito la situazione?

Cosa potrebbe far nuovamente peggiorare le cose?

Cosa dovrebbe succedere perché le cose peggiorino nuovamente?

Condivisione di ciò che per il paziente rappresenta un indice di miglioramento

Esplorazione del terapeuta rispetto alla consapevolezza del paziente della sua partecipazione attiva al progresso terapeutico

Analisi di ciò che per il paziente potrebbe costituire una ricaduta

Fattori della ricaduta

11. Valutazione

La prima volta che sei venuto per che cosa eri preoccupato?

Ora va meglio, peggio o è rimasto uguale?

Valutazione della terapia e cambiamento

 

Bibliografia

Dallos, R. (2006). Attachment Narrative Therapy. Maidenhead: Open University Press.

De Shazer, S. (1988). Clues: Investigating solutions in brief therapy. New York: Norton.

Feixas, G., Procter, H. G., & Neimeyer, G. (1993). Convergent lines of assessment: Systemic and Constructivist contributions. In G. Neimeyer (Ed.), Casebook of Constructivist Assessment. New York: Sage Publications.

Kelly, G. A. (1955). The psychology of personal constructs, Vol. 2 (2nd edition 1991). London: Routledge.

Procter, H. G. (1981). Family Construct Psychology: An Approach to Understanding and Treating Families. In S. Walrond-Skinner (Ed.), Developments in Family Therapy. London: Routledge and Kegan Paul.[3]

Procter, H. G. (1985). A Construct Approach to Family Therapy and Systems Intervention. In E. Button (Ed.), Personal Construct Theory and Mental Health. Beckenham, Kent: Croom Helm.[4]

Procter, H. G. (2005). Techniques of Personal Construct Family Therapy. In D. Winter and L. Viney, Personal Construct Psychology: Advances in Theory, Practice and Research. London: Wiley.

Procter, H. G. (2007). Working with children in the context of the family. In R. Butler and D. Green, The Child Within: Taking the young person’s perspective by applying Personal Construct Theory (2nd Edition) (pp. 190-206). Chichester: Wiley.[5]

Procter, H. G., & Walker, G. (1989). Brief Therapy. In E. Street and W. Dryden (Eds.), Family Therapy in Britain. Milton Keynes: Open University Press.[6]

Ravenette, T. (1999). Personal construct psychology and the assessment of young people. The one-off interview. In T. Ravenette, Personal Constructs in Educational Psychology: A Practitioner’s View. London: Whurr.

Safran, J.D. (1984). Assessing the cognitive-interpersonal cycle. Cognitive Therapy and Research, 8(4), 333-348.

Selvini, M. P., Boscolo, L., Cecchin, G., & Prata, G. (1980). Hypothesizing-circularity-neutrality: three guidelines for the conductor of the session. Family Process, 19(1), 3-12.[7]

Sullivan, H. S. (1953). The Psychiatric Interview. New York: Norton.

Tomm, K. (1987). Interventive interviewing: Part II. Reflexive questioning as a means to enable self‐healing. Family process, 26(2), 167-183.

Tomm, K. (1988). Interventive interviewing: Part III. Intending to ask lineal, circular, strategic, or reflexive questions? Family process, 27(1), 1-15.

Watzlawick, P., Weakland, J., & Fisch, R. (1974). Change: principles of problem formation and problem resolution. New York: Norton.[8] [Mental Research Institute, MRI Questions].

Wittgenstein, L. (1953). Philosophical Investigations. Oxford: Blackwell.

 

Sitografia

https://herts.academia.edu/HarryProcter[9]

 


 

These questions have been derived, over many years from a large variety of sources, including the work of the Palo Alto Brief Therapy Team, the Milan team, from Personal Construct Psychologists such as George Kelly and Tom Ravenette as well as from our own practice at Southwood House, Bridgwater and other family therapy teams in Somerset , UK (see references).

Think of the questions listed here as tools, rather like Wittgenstein’s handles in a locomotive (1953, para 12) – they are all questions but work in different ways and have very different functions. They are designed to provide information and stimulate internal search about the topics and concerns that they refer to. They also elicit the constructs and polarities that the family members use to make sense of, and which govern their interactions. When the interviewer glimpses and begins to utilise and explore the members’ constructs and dimensions, the questions will indirectly elicit copious amounts of material in the form of narratives and reflections and stimulate new conversations and explorations both within the session and subsequently. This will begin to modify the understandings of both interviewer and family members which will contribute to and initiate therapeutic change.

The numbered sections can be thought of as stages of the interview, but far better to let the conversation flow where it will naturally, giving the opportunity to explore the gems of the family members’ contributions as they arise. Having said that, it is good in an initial session to “touch on” the different topics, so that a sufficient overview of the situation can be gained. This will help one to decide what to negotiate with the family about whether to meet again and what therapeutic plan to propose. Understanding their positions on the problem and treatment will help the therapist to know how to frame formulations and suggestions in a way that makes most sense to the family and is least likely to be resisted or rejected.

Questions for use with families in general are given first. On page 130, a set of questions with simplified language is provided for use with children or people with communications difficulties.

 

Useful questions in interviewing families

 

1. Greeting

Did you find the place alright?

What would you have been doing otherwise?

Orients to time and context just before session
2. Members’ lives and interests

What do you like doing? How do you spend your time?

Which school do you go to? Who is your teacher?

How’s your relationship with your teacher?

What do you like best? What are you best at?

What would you like to be doing in a couple of year’s time?

Who are your best friends? What do you like doing together?

What does your Dad do for his work?

Have you been to your Mum’s place of work?

What do they like doing in their spare time?

How would you like to use this meeting?

3. The Family

Where are you from originally?

Are your parents still living? Are they together?

Of your grandparents, who’s your favourite?

Whose beliefs in the family do you respect most?

Has your Mum any brothers and sisters?

Where does she come (oldest, middle, youngest)?

What do you call him?

What’s the nicest thing about your Dad?

How often do you see your Dad?

What do you enjoy doing together?

4. Solution Focus and Goals

What’s the happiest time you’ve had in the last two weeks?

When have the difficulties been the least noticeable?

Can you tell me about a time when things were okay?

How many dry beds have you had since our last meeting?

Supposea miracle happened tonight while you were asleep and all the problems you have told me about were gone, what would you first notice that was different when you woke tomorrow?

How would you like Jim to be relating to the twins?

If we were to work together for some sessions and it was a successful piece of work, what would things be like then?

How would you know that a useful piece of work had been completed?

If you were closer and happier, what would you want to do together?

What would be the first sign, the smallest step that would indicate that progress is being made?

How would you notice the difference if you were happier together?

When things are better, what would you want to put your time and energy into instead?

5. The Problem

Who’s been worrying most in the family recently? Who next? Who the least?

Who have you been worrying about the most?

What will your Mum and Dad say they are worrying about? (To other:) Is she right?

What is bothering you mainly at the moment?

Can you give an example?

What happens? What does he do exactly?

Can you give an example?

Where does this occur most often? At home or at school?

When is it most distressing – morning afternoon, evening, weekends?

How often has this been happening?

Is it sometimes worse, sometimes better?

How long does it go on for?

Who was there?

What other difficulties are there at the moment

How long do you have to go back to find a time when things were okay?

6. Attempted Solutions

When the problem occurs what do you do to try and make things better?

How well did that work?

What else have you tried?

What do you think she should do when the two boys are fighting?

What have other people suggested?

Does your mother (husband, son, sister, doctor) know about this?

What does she say to you in the way of advice?

When your mother tries to get Mark to eat and he refuses, what does your father do?

And when he shouts at Mark what does your mother do?

What would he do if you did nothing?

Have you ever seen anyone like me before?

How helpful was this?

7. Position on the Problem

How do you explain this behaviour occurring?

What do you make of this situation?

What is your best guess as to why it is occurring?

Have you got any theories about it?

8. Family Constructs and Relationships

How do you see your daughter as a person?

How did your family see you as a person? (give me three ways)

Who does she take after more, her mother, granddad or step-dad?

Who is she closer to?

In what way are they different? Similar?

As a parent, which of your parents do you think you are most similar to?

What do you think she was thinking: how does she see the situation?

What was he cross about?

Who gets most upset? Tom, James or Sharon

Who gets the next most?

(To other) Do you agree with her?

What difference would it make if it was your father looking after you most of the time and you saw your mother at weekends?

How do you see the relationship between your sister and your mother?

Of the six relationships between you, which pair argue the least?

What was life like for you when you were nine?

How did people see you as a person at that time?

What did you do when you were upset or hurt?

Have you heard about your Dad’s life when he was that age?

Before you had this difficulty, how did you get on with your mother?

What difference would it make if she was a boy, he was a girl?

Who had the most influence in your family?

If you no longer had the problem, how would their relationship be different?

Do you think you would be closer or not so close?

Who in the family is still missing Nan the most? Who next?

When you feel sad about that, who is the best person to talk to?

9. Position on therapy

Who suggested you come and see me?

How come you came for help at this time rather than sooner or later?

Who was the keenest that you come, you, your friend or your doctor?

Have you got any ideas about what we should do to sort things out?

If you could sort this problem out without knowing why it occurred would that be okay?

If you could get over this problem without knowing how you did it, would that be alright?

If we could find a way of James settling in the family, would you be interested?

Would you like to do some work with me to try to sort this out?

Do want to do some work on this then?

What do you feel about how the session is going?

10. Progress

What makes you say that things are better?

Have you got any idea how you managed it?

How do you think she managed to sort this out?

I know it’s the last thing you would want to do, but how would you go about making things go back to how they were before this improvement occurred?

What would have to happen for things to get more difficult again?

Would like me to offer you another appointment?

11. Reflecting Team

Was there anything they said you particularly agreed with?

Was there anything they shouldn’t have said?

How did it feel, what did you think, when they were talking?

12. Follow-up

Can you give me an idea of how things are now?

When you first came, what were you concerned about mainly

Is this now better, worse or the same?

Were there any other problems you were concerned about?

Is that better, worse or the same?

Have you had any other treatment for any of these problems?

Have any new problems cropped up since we saw you?

Interests, activities: what spontaneously motivates

Knowledge of each other’s interests, activities and roles

Encouraging interaction

Background experience, culture

Families of origin: MFO, PFO

Parents’ childhood experiences

To dyadic and triadic construing

Elaborate under “Progress” (section 10) below

(Kelly’s 7th Question-see Vol 2, Ch. 13 Sec. B8)

De Shazer’s “Miracle Question”

Relational goal

Goal question, seeding idea of successful therapy

Projection into the future

Elaborating goal situation

MRI Brief Therapy Question “Step”

Goal defined visually, iconically

New opportunities on resolution of problems

Milan Question: ranking family member on construct of “worry”

Difficulties of other family members

Worry and bother everyday normalising terms

Defining the problem in time, place, context

Towards listing the difficulties the family faces

Onset of difficulties

MRI: A problem is a difficulty and its failing attempted solution maintaining each other

Attempted solution

List others

Milan Question

Survey all in the network via their attempted solutions and suggestions

Milan: Evoking triadic construing

Previous therapy – what did they suggest, was it helpful?

MRI Questions: “Position on problem”

As a person: monadic construing

Identity: Similarities/differences& closeness

Sociality

Exploring system re emotions, conflict, agreement/disagreement

Milan Questions: relationship and difference

Elaborating Relational Construing

From Adult Attachment Interview (see Dallos, 2006)

Identifying with parent’s life as a child

Milan questions

Milan Question: Function and impact of the problem

Loss and bereavement

MRI Question: Position on treatment

MRI “Customers for change” in the system

Position on treatment

Position on insight

Towards contracting for therapy

Reflection on therapy

(Give as much time to exploring improvements and change as you do to the problem)

Defining the improvement

Agency and perceived agency

Addressing relapse: “The Insight Question”

Progress sufficient to discontinue therapy?

Questions to elicit responses after Reflecting Team Statement

Evaluating change and therapy at follow-up

3. Family

Where are you from originally?

Are your parents still living? Are they together?

Of your grandparents, who’s your favourite?

Whose beliefs in the family do you respect most?

Has your Mum any brothers and sisters?

Where does she come (oldest, middle, youngest)?

What do you call him?

What’s the nicest thing about your Dad?

How often do you see your Dad?

What do you enjoy doing together?

Background experience, culture

Families of origin: MFO, PFO

Parents’ childhood experiences

To dyadic and triadic construing

4. Solution Focus and Goals

What’s the happiest time you’ve had in the last two weeks?

When have the difficulties been the least noticeable?

Can you tell me about a time when things were okay?

How many dry beds have you had since our last meeting?

Suppose a miracle happened tonight while you were asleep and all the problems you have told me about were gone, what would you first notice that was different when you woke tomorrow?

Elaborate under “Progress” (section 10) below

(Kelly’s 7th Question-see Vol 2, Ch. 13 Sec. B8)

De Shazer’s “Miracle Question”

How would you like Jim to be relating to the twins?

If we were to work together for some sessions and it was a successful piece of work, what would things be like then?

How would you know that a useful piece of work had been completed?

If you were closer and happier, what would you want to do together?

What would be the first sign, the smallest step that would indicate that progress is being made?

How would you notice the difference if you were happier together?

When things are better, what would you want to put your time and energy into instead?

Relational goal

Goal question, seeding idea of successful therapy

Projection into the future

Elaborating goal situation

MRI Brief Therapy Question “Step”

Goal defined visually, iconically

New opportunities on resolution of problems

5. The Problem

Who’s been worrying most in the family recently? Who next? Who the least?

Who have you been worrying about the most?

What will your Mum and Dad say they are worrying about? (To other:) Is she right?

What is bothering you mainly at the moment?

Can you give an example?

What happens? What does he do exactly?

Can you give an example?

Where does this occur most often? At home or at school?

When is it most distressing – morning afternoon, evening, weekends?

How often has this been happening?

Is it sometimes worse, sometimes better?

How long does it go on for?

Who was there?

What other difficulties are there at the moment?

How long do you have to go back to find a time when things were okay?

Milan Question: ranking family member on construct of “worry”

Difficulties of other family members

Worry and bother everyday normalising terms

 

Defining the problem in time, place, context

Towards listing the difficulties the family faces

Onset of difficulties

6. Attempted Solutions

When the problem occurs what do you do to try and make things better?

How well did that work?

What else have you tried?

What do you think she should do when the two boys are fighting?

What have other people suggested?

Does your mother (husband, son, sister, doctor) know about this?

What does she say to you in the way of advice?

When your mother tries to get Mark to eat and he refuses, what does your father do?

And when he shouts at Mark what does your mother do?

What would he do if you did nothing?

Have you ever seen anyone like me before?

How helpful was this?

MRI: A problem is a difficulty and its failing attempted solution maintaining each other

Attempted solution

List others

Milan Question

Survey all in the network via their attempted solutions and suggestions

Milan: Evoking triadic construing

Previous therapy – what did they suggest, was it helpful?

7. Position on the Problem

How do you explain this behaviour occurring?

What do you make of this situation?

What is your best guess as to why it is occurring?

Have you got any theories about it?

MRI Questions: “Position on problem”
8. Family Constructs and Relationships

How do you see your daughter as a person?

How did your family see you as a person? (give me three ways)

Who does she take after more, her mother, granddad or step-dad?

Who is she closer to?

In what way are they different? Similar?

As a parent, which of your parents do you think you are most similar to?

What do you think she was thinking: how does she see the situation?

What was he cross about?

Who gets most upset? Tom, James or Sharon?

Who gets the next most?

(To other) Do you agree with her?

What difference would it make if it was your father looking after you most of the time and you saw your mother at weekends?

How do you see the relationship between your sister and your mother?

Of the six relationships between you, which pair argue the least?

What was life like for you when you were nine?

How did people see you as a person at that time?

What did you do when you were upset or hurt?

Have you heard about your Dad’s life when he was that age?

Before you had this difficulty, how did you get on with your mother?

What difference would it make if she was a boy, he was a girl?

Who had the most influence in your family?

If you no longer had the problem, how would their relationship be different?

Do you think you would be closer or not so close?

Who in the family is still missing Nan the most? Who next?

When you feel sad about that, who is the best person to talk to?

As a person: monadic construing

Identity: Similarities/differences & closeness

Sociality

Exploring system emotions, conflict, agreement/disagreement

Milan Questions: relationship and difference

Elaborating Relational Construing

From Adult Attachment Interview (see Dallos, 2006)

Identifying with parent’s life as a child

Milan questions

Loss and bereavement

If you no longer had the problem, how would their relationship be different?

Do you think you would be closer or not so close?

Who in the family is still missing Nan the most? Who next?

When you feel sad about that, who is the best person to talk to?

Milan Question: Function and impact of the problem

Loss and bereavement

9. Position on therapy

Who suggested you come and see me?

How come you came for help at this time rather than sooner or later?

Who was the keenest that you come, you, your friend or your doctor?

Have you got any ideas about what we should do to sort things out?

If you could sort this problem out without knowing why it occurred would that be okay?

If you could get over this problem without knowing how you did it, would that be alright?

If we could find a way of James settling in the family, would you be interested?

Would you like to do some work with me to try to sort this out?

Do want to do some work on this then?

What do you feel about how the session is going?

MRI Question: Position on treatment

MRI “Customers for change” in the system

Position on treatment

Position on insight

Towards contracting for therapy

Reflection on therapy

10. Progress

What makes you say that things are better?

Have you got any idea how you managed it?

How do you think she managed to sort this out?

I know it’s the last thing you would want to do, but how would you go about making things go back to how they were before this improvement occurred?

What would have to happen for things to get more difficult again?

Would like me to offer you another appointment?

(Give as much time to exploring improvements and change as you do to the problem)

Defining the improvement

Agency and perceived agency

Addressing relapse: “The Insight Question”

Progress sufficient to discontinue therapy?

11. Reflecting Team

Was there anything they said you particularly agreed with?

Was there anything they shouldn’t have said?

How did it feel, what did you think, when they were talking?

Questions to elicit responses after Reflecting Team Statement
12. Follow-up

Can you give me an idea of how things are now?

When you first came, what were you concerned about mainly?

Is this now better, worse or the same?

Were there any other problems you were concerned about?

Is that better, worse or the same?

Have you had any other treatment for any of these problems?

Have any new problems cropped up since we saw you?

Evaluating change and therapy at follow-up
Useful questions in interviewing children

1. Greeting

Hello, are you Sam? My name’s Harry, it’s really nice to meet you!

That looks really interesting. What’s happening there?

What would you have been doing at school today?

In waiting room: Taking an interest in children’s activity. Settling before moving through
2. Interests

What do you like doing best? How do you spend your free time?

What did you do last weekend?

Who is your teacher? Is she a nice person?

What do you like best? What are you best at?

Who are your best friends? What do you like doing together?

Have you been to your Mum’s place of work?

What does your Dad do for his work?

Finding topics to talk about and explore

Activities at school, with friends

Other members of the family’s activities

3. Family

Who lives in your home?

What’s your sister’s name? Do you two get on well together?

What do you call your Mum’s Mum? Does she live near you?

Who’s your favourite grandparent?

Has your Mum any brothers and sisters?

Where does she come – is she the oldest, middle or youngest?

What’s it like to be the oldest?

How often do you see your Dad?

What do you enjoy doing together?

Who is in the situation and relationships with them

Position in family hierarchy

Contact with separated parent

4. Worries

Who’s been worrying most in your family recently? Who next? Who the least?

Who have you been worrying about most often?

What will Mum say she’s been worrying about? Is she right?

Worry and bother are nice words to explore difficulty – everyone feels these things
What is it that’s bothering you at the moment?

Can you give me an example? What happens?

Where does this happen most, at home or at school?

When is it worst – morning, afternoon, evening or at weekends?

Is it sometimes worse, sometimes better?

How long does it go on for? Who was there?

Why do you think it’s happening?

Is there anything else you’re unhappy about?

 

Defining the problem

Other problems: towards listing difficulties

5. Attempted solutions

What do you do to try and make things better?

Did that work? What else have you tried?

What do you think Mum should do with two boys who are fighting?

What does Dad say?

Does your friend know about this?

What does she say to you?

When he shouts at Mark, what does Mum do?

What would happen if he did nothing?

MRI: A problem is a difficulty and its failing attempted solution maintaining each other

Exploring various people’s suggestions and advice

Doing nothing as an option

6. Constructs

Who are you? Tell me three things that best describe you.

What sort of person are you?

What sort of person do other people say you are?

Of your friends, who likes you the most? Why?

How are you and your brother similar? How are you different?

Who are you more like, your Mum or your Dad? In what way?

How would I know that somebody was happy, lonely, angry?

Who calls you lazy?

What would a person be doing to be lazy?

Tom Ravenette: “Who Are You” technique

Identity

View of self by positive figures

Similarities and differences in the family

Signs of different emotions

Deconstructing negative attribution

7. Relationships

Tell me three nice things about your Dad.

What was he cross about?

Who gets the most upset? Tom, James or Sharon?

Do you agree with her?

Would it be different if you lived with your Dad and you saw your Mum on a Saturday?

How do your sister and your Mum get on?

Which two people argue the least?

What was life like when you were five?

Have you heard about your Dad’s life when he was twelve?

If this wasn’t happening would you be closer?

Who in the family is still missing Nan the most? Who else is?

When you are sad, who is the best person to talk to about it?

“Three things” – Tom Ravenette

Tracking situations and sequences

Two separated parents: Contact

Relationships and conflict in the family

Earlier developmental pictures

Loss and bereavement, sadness

8. Goals

When have you been happiest in the last week?

Tell me about a time when things were okay.

If you had three wishes what would you wish for?

If things changed a teeny-weeny bit what would be different?

When things are better, what will you want to do instead?

Constructing and defining goals
9. Therapy

Who wanted you to come and see me?

Who was the keenest that you come, you or your Mum?

Have you seen anyone like me before?

How can we make things happier?

Would you like to come and talk again with me?

How do you feel this meeting’s going?

Others’ positions on what to do

“Contract” for therapy

Reflection on meeting

10. Progress

How’s it been better?

Do you know how you managed it?

What would make it worse again?

What would have to happen to make it worse again?

Defining improvement

Agency

Relapse

Factors in relapse

11. Evaluation

When you first came what were you worried about?

Is it better now, worse or the same?

Evaluating therapy and change

 


 

References

Dallos, R. (2006). Attachment Narrative Therapy. Maidenhead: Open University Press.

De Shazer, S. (1988). Clues: Investigating solutions in brief therapy. New York: Norton.

Feixas, G., Procter, H. G., & Neimeyer, G. (1993). Convergent lines of assessment: Systemic and Constructivist contributions. In G. Neimeyer (Ed.), Casebook of Constructivist Assessment. New York: Sage Publications.

Kelly, G. A. (1955). The psychology of personal constructs, Vol. 2 (2nd edition 1991). London: Routledge.

 

Procter, H. G. (1981). Family Construct Psychology: An Approach to Understanding and Treating Families. In S. Walrond-Skinner (Ed.), Developments in Family Therapy. London: Routledge and Kegan Paul.[11]

Procter, H. G. (1985). A Construct Approach to Family Therapy and Systems Intervention. In E. Button (Ed.), Personal Construct Theory and Mental Health. Beckenham, Kent: Croom Helm.[12]

Procter, H. G. (2005). Techniques of Personal Construct Family Therapy. In D. Winter and L. Viney, Personal Construct Psychology: Advances in Theory, Practice and Research. London: Wiley.

Procter, H. G. (2007). Working with children in the context of the family. In R. Butler and D. Green, The Child Within: Taking the young person’s perspective by applying Personal Construct Theory (2nd Edition) (pp. 190-206). Chichester: Wiley.[13]

Procter, H. G., & Walker, G. (1989). Brief Therapy. In E. Street and W. Dryden (Eds.), Family Therapy in Britain. Milton Keynes: Open University Press.[14]

Ravenette, T. (1999). Personal construct psychology and the assessment of young people. The one-off interview. In T. Ravenette, Personal Constructs in Educational Psychology: A Practitioner’s View. London: Whurr.

Safran, J.D. (1984). Assessing the cognitive-interpersonal cycle. Cognitive Therapy and Research, 8(4), 333-348.

Selvini, M.P., Boscolo, L., Cecchin, G., & Prata, G. (1980). Hypothesizing-circularity-neutrality: three guidelines for the conductor of the session. Family Process, 19(1), 3-12.[15]

Sullivan, H.S. (1953). The Psychiatric Interview. New York: Norton.

Tomm, K. (1987). Interventive interviewing: Part II. Reflexive questioning as a means to enable self‐healing. Family process, 26(2), 167-183.

Tomm, K. (1988). Interventive interviewing: Part III. Intending to ask lineal, circular, strategic, or reflexive questions? Family process, 27(1), 1-15.

Watzlawick, P., Weakland, J., & Fisch, R. (1974). Change: principles of problem formation and problem resolution. New York: Norton.[16] [Mental Research Institute, MRI Questions].

Wittgenstein, L. (1953). Philosophical Investigations. Oxford: Blackwell.

 

Websites

https://herts.academia.edu/HarryProcter[17]

 

Note

  1. La versione originale in inglese di questo testo è del 2015 ed è disponibile sul sito di Harry Procter: https://www.academia.edu/18541459/Useful_Questions_in_interviewing_Families_and_Children_Annotated_2015
  2. Nel testo, le domande suggerite dall’autore vengono presentate su due colonne: nella prima vengono riportati esempi di quesiti da porre suddivisi in base alle aree che permettono di approfondire, sulla destra dei commenti esplicativi che ne chiariscano meglio le finalità.
  3. Disponibile su https://www.academia.edu/552643/Family_Construct_Psychology_1981
  4. Disponibile su https://www.academia.edu/540452/A_construct_approach_to_family_therapy_and_systems_intervention_1985
  5. Disponibile su https://www.academia.edu/1810585/Working_with_children_and_young_people_in_the_context_of_the_family 2007
  6. Disponibile su https://www.academia.edu/3770472/Brief_Therapy._By_Harry_Procter_and_George_Walker_1988
  7. Le domande di Milano.
  8. Domande del Mental Research Institute (MRI).
  9. Il sito web di Harry Procter.
  10. © H. G. Procter, 2015.
  11. Retrievable from https://www.academia.edu/552643/Family_Construct_Psychology_1981
  12. Retrievable from https://www.academia.edu/540452/A_construct_approach_to_family_therapy_and_systems_intervention_1985
  13. Retrievable from https://www.academia.edu/1810585/Working_with_children_and_young_people_in_the_context_of_the_family 2007
  14. Retrievable from https://www.academia.edu/3770472/Brief_Therapy._By_Harry_Procter_and_George_Walker_1988
  15. Milan questions.
  16. Questions of Mental Research Institute (MRI).
  17. Harry Procter’s website.