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Recensione ai Video: Introduction to Qualitative Grids

Con il Professor Harry Procter, PhD

 

A cura della Personal Construct Psychology Association (PCPA)

Video Review: Introduction to Qualitative Grids

With Professor Harry Procter, PhD

 

Edited by Personal Construct Psychology Association (PCPA)

di

Chiara Centomo

Institute of Constructivist Psychology

Abstract

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La Psicologia dei Costrutti Personali (PCP) è nota soprattutto per le Griglie di Repertorio (Repertory Grid); esse, tuttavia, non costituiscono l’unico strumento sviluppato entro questa cornice teorica.

 

Ce ne parla il Professor Harry Procter[1] (2014a; 2014b; 2014c; 2014d; 2014e) in cinque video curati dalla Personal Construct Psychology Association[2] (PCPA) e disponibili gratuitamente sul sito www.youtube.com: si tratta di brevi lezioni in inglese dedicate all’esplorazione del panorama delle griglie a carattere qualitativo in PCP e all’approfondimento di alcune di esse (Tabella 1).

 

Video 1 Personal Construct Psychology and Qualitative Grids

Psicologia dei Costrutti Personali e Griglie Qualitative

28’53”
Video 2 Exercise: how to use the Perceiver Element Grid (PEG)

Esercizio: come usare la Perceiver Element Grid (PEG)

17’16”
Video 3 Interpreting the Perceiver Element Grid

Interpretare la Perceiver Element Grid

18’36”
Video 4 Using the Event Perceiver Grid (EPG)

Usare la Event Perceiver Grid (EPG)

10’13”
Video 5 Relational Grids

Griglie relazionali

21’45”

Tab. 1: Contenuti dei video

 

Non spaventi l’uso della lingua straniera e non ci si aspetti un insegnamento frontale, cattedratico. Harry Procter e il suo intervistatore Peter Cummins, presidente della PCPA, ci accolgono in un’atmosfera familiare e ci coinvolgono nel loro dialogo, comprensibile anche a chi padroneggia un livello medio di inglese grazie al loro stile chiaro, fluido, e all’ausilio di slides e immagini. C’è spazio per la teoria, ma anche per qualche aneddoto personale: scopriamo così che Harry ha iniziato a utilizzare questo tipo di griglie a scopo di ricerca (al tempo si occupava dei processi comunicativi tra pazienti con diagnosi di schizofrenia e le loro famiglie), cercando di dare senso a quello che sostenevano altri autori entro la PCP.

 

Secondo questa prospettiva epistemologica, ogni evento può essere costruito in molti modi: gli esseri umani non sono recettori passivi di stimoli, ma ognuno guarda a se stesso, agli altri, ai propri problemi in modo unico. Ecco perché occorre elaborare strumenti che aiutino tanto i ricercatori quanto i clinici ad esplorare i modi in cui le persone danno significato alla propria esperienza; il Professor Procter si è occupato specificatamente dell’ideazione e dello sviluppo di griglie qualitative (Tabella 2).

 

Perceiver Grids – Perceiver Element Grid (PEG)

– PEG with different “selves”

Temporal and Situational Grids – Episode Element Grid (EEG)

– Event Perceiver Grid (EPG)

– Situation Element or Perceiver Grid (SEG or SPG)

Relational Grids – Perceiver Dyad Grid (PDG)

– Perceiver Triad Grid (PTG)

Other Specially Designed Grids – Reflective Practice Grid

– Supervision Grid

Tab. 2: Alcuni tipi di griglie qualitative (da Film 4. Using the Event Perceiver Grid (EPG); Procter, 2014d).

 

Prima di entrare nel vivo di alcune di queste griglie, Procter specifica due aspetti fondamentali. Primo, occorre che chi le usa conosca la cornice che le rende praticabili e utili, prima ancora del metodo: parafrasando, nessuna tecnica può da sola raggiungere una comprensione di qualche tipo, ma è sempre subordinata allo sguardo di chi la interpreta. Le griglie proposte forniscono una “grammatica” per esplorare i processi di costruzione di una persona senza fornire alcun contenuto: non scattano la fotografia di uno stato di cose ma riflettono un punto di vista (quello dell’intervistato), che per sua natura è sempre in cambiamento. Uno strumento, perciò, è utile nella misura in cui è in grado di produrre elaborazione e movimento.

 

Secondo, i termini qualitativo e quantitativo non sono in competizione bensì complementari: una metodologia qualitativa può essere integrata con un’analisi di tipo quantitativo, e viceversa; ne sono un esempio le Griglie di Repertorio, che vengono usate in entrambi i modi, spesso insieme. È proprio da una “traduzione” di queste griglie che Procter ha elaborato una delle sue tecniche più conosciute, la Perceiver Element Grid (PEG), quando ha realizzato di poterle usare anche senza statistiche computerizzate “soltanto chiedendo alle persone e mettendo quello che dicevano nelle caselle” (Procter, 2014a) – parole, in certi casi disegni, anziché numeri – e osservando anche come parlano, scrivono, disegnano, si relazionano.

 

Dopo una breve introduzione sulla PCP, i primi tre video si focalizzano sulla struttura e sull’utilizzo della PEG, il cui scopo è esplorare le proprie percezioni e come ci si anticipa percepiscano gli altri: ad esempio io e mio marito (griglia 2×2) o io, mio padre e mia madre (griglia 3×3, come in Figura 1).

 

Fig. 1: Esempio di PEG 3×3 (da Film 2: Exercise: how to use the Perceiver Element Grid (PEG); Procter, 2014b).

Gli esempi sono molti: le griglie di Aaron (12 anni) e di suo padre, compilate all’interno di un disegno di ricerca sulla relazione tra bambini con diagnosi di ADHD e i loro padri (video 1); un’intervista a Peter Cummins riguardo come immagina si costruiscano reciprocamente lui e i suoi figli in una situazione specifica, dando modo allo spettatore di vedere in vivo come può essere condotta questa tecnica (video 2); l’analisi di un passo del romanzo Mrs. Dalloway di Virginia Woolf (video 3). In particolare quest’ultimo caso dimostra come le griglie siano adattabili ad ogni tipo di contesto e di materiale: dal setting clinico a quello di ricerca, dalla terapia individuale a quella di coppia o familiare, dall’analisi letteraria all’assessment durante le riunioni d’equipe.

 

Nel video 4 il Professor Procter presenta la Event Perceiver Grid (EPG), che permette di collocare su scala temporale le anticipazioni riguardo se stessi e gli altri (Figura 2).

 

Fig. 2: Esempio di EPG (da Film 4: Using the Event Perceiver Grid (EPG); Procter, 2014d).

Infine nel video 5 Procter presenta le Griglie Relazionali, che traducono operativamente il fulcro del suo lavoro, il Corollario della Relazione: “nella misura in cui una persona costruisce le relazioni tra i membri di un gruppo, può prendere parte in un processo di gruppo con loro” (Procter, 2014e). Infatti, poiché ogni gruppo è composto dalle prospettive di molte persone, nelle loro relazioni reciproche è rilevante (anche) come ognuna di esse costruisce i rapporti tra gli altri: ad esempio le proprie anticipazioni e i propri comportamenti in famiglia cambiano molto se tra i propri genitori si percepisce rabbia piuttosto che amore. Una griglia come quella di Figura 3 “fotografa” la complessità di queste prospettive e delle interazioni tra le persone.

 

Fig. 3: Esempio di Relational Grid (da Film 5: Relational Grids; Procter, 2014e).

Al termine dei video l’impressione è di poter padroneggiare degli strumenti utili in una varietà di situazioni diverse; come ci ricordano i due protagonisti, non ci resta che fare tanta pratica. Ma è soprattutto l’attenzione all’aspetto della socialità[3] che fa da filo rosso alle cinque lezioni e dà senso all’utilizzo delle tecniche: tutte le griglie presentate, infatti, propongono all’intervistato di mettersi nei panni di qualcun altro, sia esso il partner, un genitore, un figlio. Si tratta di provare a pensare quello che l’altro pensa, sentire quello che sente, fare quello che fa: per Harry Procter questo tentativo, anche quando non rispecchia completamente il punto di vista dell’altro, è l’ingrediente irrinunciabile di ogni relazione, in cui entrambi gli attori sono impegnati in qualche misura a sbirciare il mondo con gli occhi dell’altro.

 

Bibliografia

Kelly, G. A. (1991). The psychology of personal constructs: Vol. 1. A theory of personality. London: Routlege.

Procter, H. G. (2014). Qualitative Grids, the Relationality Corollary and the Levels of Interpersonal Construing. Journal of Constructivist Psychology, 27 (4), 243–262.

 

Filmografia

Procter, H. (2014a, 19 Settembre). Film 1: Personal Construct Psychology and Qualitative Grids [Video file]. Visionato da https://www.youtube.com/watch?v=z3uS7UA0P9M

Procter, H. (2014b, 19 Settembre). Film 2: Exercise: how to use the Perceiver Element Grid (PEG) [Video file]. Visionato da https://www.youtube.com/watch?v=hjhwl2KBYAw

Procter, H. (2014c, 19 Settembre). Film 3: Interpreting the Perceiver Element Grid [Video file]. Visionato da https://www.youtube.com/watch?v=0-js3yfi_Fc&feature=youtu.be

Procter, H. (2014d, 19 Settembre). Film 4: Using the Event Perceiver Grid (EPG) [Video file]. Visionato da https://www.youtube.com/watch?v=wOROKnwldmw&feature=youtu.be

Procter, H. (2014e, 19 Settembre). Film 5: Relational Grids [Video file]. Visionato da https://www.youtube.com/watch?v=ltlcTjlh1pI&feature=youtu.be

 

Note sull’autore

 

Chiara Centomo

Institute of Constructivist Psychology

chiaracentomo@gmail.com

Psicologa e Psicoterapeuta in formazione, lavora privatamente con bambini, adolescenti, adulti e famiglie. Svolge attività di formazione nell’ambito della genitorialità, dell’insegnamento e nelle scuole. I suoi interessi di ricerca riguardano principalmente il rapporto tra linguaggio (in particolare quello metaforico), realtà personali e cambiamento, e lo sviluppo del bambino nella prima infanzia. È membro della Società Costruttivista Italiana e caporedattrice del periodico scientifico Rivista Italiana di Costruttivismo.

 

Note

  1. Per approfondire il lavoro di Harry Procter: https://herts.academia.edu/HarryProcter.
  2. Il sito internet della PCPA è http://www.pcpassociation.net.
  3. Kelly (1991, p.85) parla di socialità nell’omonimo Corollario: “nella misura in cui una persona costruisce i processi di costruzione di un’altra, può giocare un ruolo in un processo sociale che coinvolge l’altra persona”.