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Costruttivismo

di Massimo Giliberto

Constructivism

Traduzione a cura di

Cecilia Pagliardini e Davide Scapin

Abstract

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Il costruttivismo è un’epistemologia, una metateoria, una teoria della conoscenza, le cui generiche definizioni sono incentrate sulla partecipazione attiva del soggetto nel costruire la realtà, piuttosto che sul rifletterla o rappresentarla. E si ritiene che la PCP condivida un’epistemologia costruttivista, come testimonia il suo presupposto filosofico dell’alternativismo costruttivo.

 

Mentre i fondatori filosofici di una visione costruttivista della conoscenza sono spesso identificati in Giambattista Vico (“verum ipsum factum“) e George Berkeley (“esse est percipi“), il suo successo nella psicologia moderna e post-moderna è dovuto all’interpretazione di von Glasersfeld dell’opera di Piaget, nei termini di una epistemologia costruttivista radicale (von Glasersfeld, 1974). Con “costruttivismo radicale” (in contrasto con “ingenuo”) von Glasersfeld intende “una teoria della conoscenza in cui la conoscenza non riflette una realtà ontologica “oggettiva”, ma esclusivamente un ordinamento e un’organizzazione di un mondo costituito dalla nostra esperienza” entro i limiti della realtà (von Glasersfeld, 1984, pag. 24). Pertanto, la conoscenza non corrisponde alla realtà: si adatta ad essa.

 

La definizione vaga di costruttivismo ha indotto molti studiosi a suggerire altre distinzioni all’interno di quest’ambito, in aggiunta a quella di cui sopra.

 

Mahoney (1988) distingue un costruttivismo “radicale” (secondo von Glasersfeld) da un costruttivismo “critico”, e respinge il primo sulla base della sua presunta assunzione ontologica idealista piuttosto che realista.

 

Chiari e Nuzzo (1996) sostengono che il termine “costruttivismo” dovrebbe essere riservato agli approcci che lottano per superare la dicotomia realismo-idealismo e distinguono due grandi categorie all’interno del costruttivismo: “epistemologico” ed “ermeneutico”. I costruttivisti epistemologici ritengono che ci possano essere molte costruzioni, egualmente legittime, di una realtà esterna, mentre i costruttivisti ermeneutici

 

condividono una visione della conoscenza come interpretazione, un’interpretazione storicamente fondata piuttosto che astorica, contestualmente verificabile piuttosto che universalmente valida, linguisticamente generata e socialmente negoziata piuttosto che cognitivamente e individualmente prodotta.

Il ruolo della PCP all’interno di questi tipi di costruttivismo sono temi affrontati da Raskin (2002), così come le somiglianze e le differenze tra costruttivismo psicologico e costruzionismo sociale.

 

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Nota

  1. Una trattazione più ampia e articolata di questo tema è disponibile, a cura dello stesso Autore, su Encyclopedia of Critical Psychology (ECT): http://ecp.blog.yorku.ca/