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Griglie di repertorio nel counselling con i genitori adottivi candidati

Repertory Grid Technique in adoptive parent candidate counselling

Leonora S. Pechnikova, Andrey L. Ryzhov
Università di Lomonosov Moscow State, Mosca, Russia

Ekaterina B. Zhuykova
Istituto di Psicologia, Accademia dell’Educazione Russa, Mosca, Russia

 

Traduzione a cura di

Veronica Pialorsi e Chiara Martinelli

Abstract

Le aspettative genitoriali giocano un ruolo centrale per il successo dell’adozione o dell’affidamento. Nel presente lavoro proponiamo un approccio qualitativo per esplorare le aspettative genitoriali, basato sull’uso di griglie di repertorio, aventi come elementi della griglia le fotografie dei bambini. Il beneficio dell’uso delle griglie sta nell’abilità di definire aspetti interrelati alle aspettative genitoriali, come l’elaborazione del contenuto ritenuto personalmente importante, la capacità di regolazione delle reazioni, la presenza di stereotipi riguardo l’adozione, la mancata consapevolezza o il pensiero evasivo e specifiche attitudini rispetto ai membri della famiglia. L’articolo presenta il fondamento teorico, la somministrazione e le modalità di interpretazione dei risultati di uno studio sperimentale con genitori di 48 famiglie, allo scopo di definire preliminarmente le norme da utilizzare negli indici quantitativi e fornire un esempio di analisi delle griglie che dimostri come il metodo possa essere utilizzato durante il counselling.

Parental expectations play an important role in the success of adoption or foster placement. We propose a qualitative approach to explore parental expectations based on repertory grid technique with children’s photos as elements. Its main advantage rests on the ability to assess such interrelated aspects of parental expectations as the elaboration of personally important content, the ability to regulate reactions, the presence of stereotypes about adoption, lack of awareness or evasive thinking and specific attitudes towards family members. The article presents rationale, administration and interpretation procedures, the results of an exploratory study of parents from 48 families in order to define preliminary norms for quantitative indexes and a sample of grid analysis to illustrate how the method can be employed in counselling.

Keywords:
Adozione, griglie di repertorio, counselling familiare, aspettative genitoriali | Adoption, repertory grids, family counselling, parental expectations
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1. Introduzione

I genitori adottivi si formano un’idea sui loro futuri figli molto prima dell’adozione. Costruiscono significati rispetto a quelli che potrebbero essere i comportamenti e le interazioni desiderabili e non desiderabili, sui possibili segnali di successo nel processo di adozione e anticipano se stessi nel ruolo parentale. Tutto questo può essere definito come le aspettative sull’adozione di un figlio. Quando le aspettative positive vengono violate o quando quelle negative si realizzano, può esserci una profonda disillusione da parte dei genitori che può contribuire al fallimento dell’adozione. Non contano solo le discrepanze tra aspettative ed esperienza, anche la natura stessa delle aspettative può contribuire ad un alto rischio di inadeguatezza. Alcune discrepanze sono normali e inevitabili ed è cruciale l’abilità dei genitori di riconoscere e adattarsi alla realtà e riaggiustare le proprie aspettative iniziali come conviene, in maniera maggiore o minore che sia.

La formazione delle aspettative è influenzata da diversi fattori: credenze, valori, dinamiche familiari, esperienze traumatiche, tratti di personalità individuali, etc. È importante considerare che sono anche plasmate dalle costruzioni sociali sui figli adottivi che spesso sono in contraddizione le une con le altre (Miall, 1996). Questo problema è di particolare rilevanza nella Federazione Russa, dove l’ingente numero di orfani è riconosciuto come un problema e sono stati fatti sforzi intensi per ridurne il numero. Questo ha condotto ad una diminuzione del numero degli orfani in carico alle istituzioni da 120.000 a 52.000 nel periodo che va dal 2012 al 2017[2]. Per riuscire a raggiungere questo obiettivo, è stata lanciata una massiccia campagna promozionale. Cartelloni pubblicitari, spot in TV, radio, social network mostravano potenti messaggi ed immagini di bambini alla disperata ricerca di una casa e di genitori che portavano un cambiamento nella vita di bambini e adulti creando una nuova famiglia. Al contrario, i programmi di preparazione obbligatori pre-adozione mirano a sfidare i miti sulla stessa e tendono a promuovere le aspettative sulla difficoltà, sui comportamenti turbolenti, sul lento e graduale processo di formazione del legame affettivo, enfatizzando le differenze tra la genitorialità biologica e l’adozione di un figlio.

Dato che le aspettative sono complesse e mutabili, è difficile stilare una chiara e netta distinzione tra quelle adeguate (funzionali, adattive) e quelle che non lo sono. Una dichiarazione di cosa i genitori vogliono dall’adozione di un figlio non è abbastanza e serve un approccio qualitativo che tenga in considerazione la complessità del contenuto motivazionale delle aspettative genitoriali, la loro flessibilità, l’adattabilità a nuove esperienze ed un buon grado di realismo. Inoltre, è molto importante l’aderenza ad un approccio orientato all’aiuto che integri l’assessment con il counselling. La Psicologia dei Costrutti Personali e la tecnica delle griglie di repertorio offrono un paradigma metodologico ideale. Le aspettative riguardo ad un figlio e all’adozione possono essere considerate come teorie personali dei genitori, sviluppate per anticipare importanti eventi futuri e riflettono il modo in cui i genitori costruiscono le loro vite e rappresentano se stessi, per esempio rispetto ai loro costrutti nucleari.

 

Studi con genitori adottivi che utilizzano l’approccio dei Costrutti Personali

Ci sono stati pochi tentativi di utilizzare la metodologia dei costrutti personali con i genitori adottivi. Pokela (1980), nella sua tesi di dottorato, è stato in grado di predire il successo di un affidamento da variabili strutturali delle griglie, ma non dal contenuto (McConachie, 1986, p. 80). Nissim (1996) ha studiato le differenze nelle percezioni delle situazioni problematiche dei carer affidatari e degli operatori sociali. Cooper (2011) ha utilizzato la tecnica dell’ABC di Tschudi (1977) e la Perceiver Element Grids creata da Procter (2014), per comparare i sistemi dei costrutti personali dei genitori affidatari e dei loro figli. Molti studi hanno esplorato le percezioni che i bambini adottati e in affidamento hanno di se stessi e degli altri (Butler & Green, 2007; Hicks & Nixon, 1989).

Alcuni studi sui genitori non-adottivi affrontano la problematica delle aspettative genitoriali. Kotler e Chetwyind (1980) hanno dimostrato che la terapia familiare porta a percezioni più realistiche e a maggiori sfumature sia per i pazienti designati che per i loro fratelli non-problematici. Safuanov e Kulokov (2017) hanno usato le griglie aventi come costrutti gli stati emotivi delle coppie per ricercare le loro percezioni in

situazioni di conflitto in setting forensi. Una rassegna degli studi con griglie di repertorio che riguardano le attitudini genitoriali rispetto a bambini con disabilità può essere trovata in McConachie (1986). Vicary ha scoperto che le madri che tendono a percepire il loro bambino come molto differente dalla norma tendono a percepirlo in una luce positiva, mentre vedono l’ipotetico bambino normale come quello problematico (ibidem, pp. 77-78). Sharma et al. (2013) hanno mostrato la relazione tra conflitti e differenze (con altri bambini o altri membri della famiglia) nel costruire il proprio figlio autistico e la difficoltà genitoriale della madre.

 

2. Metodo

L’idea del metodo di ricerca proposta in questo articolo deriva da una prassi diffusa in Russia, in cui si prevede che i genitori che stanno considerando di adottare un figlio sfoglino delle foto, delle storie e altro materiale relativo ai bambini disponibili per l’adozione. Molte associazioni di beneficenza offrono ufficialmente servizi intermediari, che permettono ai genitori di conoscere il bambino prima di iniziare formalmente la pratica di adozione. Un palese esempio è il progetto Same Face promosso dalla Fondazione Change One Life, che incoraggia gli adulti a caricare le proprie foto per accedere ad una lista di orfani con tratti fisionomici simili[3]. Crediamo che una sorta di esplorazione delle foto o di altri materiali sia un fenomeno piuttosto universale, anche se non istituzionalizzato, che rispecchia la cristallizzazione delle aspettative e della decisione di adottare. Quindi, ricercare le aspettative genitoriali esaminando le foto potrebbe legittimamente essere considerato un esperimento nei termini di Kurt Lewin. La ricerca si rifà al principio dell’indagine funzionale, formulata dalla fondatrice dell’approccio russo (ex-soviet) della psicopatologia sperimentale, Bluma Zeigarnik (1972, p. 24): l’esperimento deve simulare delle situazioni di vita reale, rivelando i valori personali autentici e le modalità di risoluzione dei problemi abitualmente utilizzate dall’individuo.

 

Procedura

 

2.1.1 Selezione degli elementi

Ai genitori (in coppia o singolarmente) viene data una serie di otto fotografie 10×15 di bambini di circa 5-12 anni. Viene poi chiesto loro di scegliere 20 ritratti che elicitano una risposta emotiva (sia positiva che negativa).

Le foto sono prese da fonti libere, inclusi siti internet sull’adozione. La scelta delle foto si basa sui risultati di 27 interviste preliminari e rispecchiano quelle otto caratteristiche relative a foto di bambini menzionate con più frequenza dai genitori adottivi come le più importanti: (a) età, (b) sesso, (c) colore degli occhi e dei capelli, (d) fisionomia Slava o non-Slava, (e) segni di sviluppo anormale, (f) luogo dove è stata scattata la foto, (g) valenza emotiva, (h) apparente predisposizione a comunicare del bambino.

 

2.1.2 Elicitazione dei costrutti

I costrutti sono elicitati utilizzando triadi assegnate casualmente (evitando di utilizzare due particolari foto nella stessa triade più di una volta). Ai genitori è richiesto di identificare in cosa le due fotografie sono simili, cosa le rende differenti dalla terza, e poi qual è l’opposto del polo individuato. Seguono raccomandazioni per minimizzare l’utilizzo di costrutti superficiali, di circostanza o altri tipi di costrutti non così utili (Fransella et al., 2004, p. 24), mentre costrutti riguardanti l’apparenza fisica, gli stati emotivi e le condizioni mediche sono accettati. L’elicitazione dei costrutti termina quando non ne emergono più di nuovi e se ne hanno a disposizione almeno dieci.

Il processo di elicitazione dei costrutti presenta alcune particolarità quando il compito viene completato in coppia e quando viene richiesta una decisione condivisa; lo psicologo prende nota di ogni possibile disaccordo (avvenuto raramente) e dello stile del processo decisionale. Questa modalità non è completamente diversa dallo stile convenzionale di intervista con le griglie di repertorio, dato che i costrutti sono sempre elicitati attraverso un’interazione comunicativa con lo psicologo (Procter, 1985, p. 219).

 

2.1.3 Compilazione della griglia

Ai genitori viene chiesto di selezionare solo 10 ritratti che evocano in loro la più forte reazione emotiva. Sono poi aggiunte le tessere con i nomi dei membri della famiglia. Per ogni ritratto e per ogni tessera viene poi dato un punteggio da un polo all’altro del costrutto elicitato (è importante che le foto vengano mescolate di volta in volta) e, una volta finito, viene nuovamente dato un punteggio utilizzando il costrutto facile da adottare vs difficile da adottare. Il tempo totale della sessione è tra i 60 e i 90 minuti.

 

Interpretazione

 

Per l’interpretazione delle griglie è utilizzato sia l’approccio quantitativo che quello qualitativo di analisi dei dati. Priorità è data all’analisi qualitativa, com’è implicito nell’approccio idiografico originale di Kelly, dove la concettualizzazione di ogni caso precede il confronto con il gruppo o inter-individuale (Kelly, 1955, p. 30). Gli indici quantitativi sono usati come punto di inizio per l’analisi delle griglie, segnalando una particolare e significativa modalità di costruire, che deve però essere ulteriormente interpretata. Questo richiede l’analisi della griglia nella sua completezza, la necessità di tenere in considerazione sia il contenuto che le relazioni strutturali tra costrutti ed elementi, e la disponibilità a far riferimento ai dati non elaborati (formulazioni complete dei costrutti e anche le foto selezionate) per dare senso ai risultati. Le regole preliminari per gli indici quantitativi si basano sui risultati di precedenti studi sperimentali (si veda sotto) e sono raccomandate per un utilizzo efficace, con i quartili come criteri per differenziare i punteggi bassi da quelli alti.

 

2.2.1 Misure quantitative e indici

Il nostro approccio quantitativo all’analisi dei dati è stato sviluppato facendo riferimento all’OpenRepGrid per il pacchetto R (Heckman, 2014) che è gratuito e facile da usare (su un’interfaccia web) anche da psicologi che non siano esperti di statistica. Le seguenti misure sono raccomandate per un utilizzo di routine: (a) numero totale di costrutti, (b) presenza e prevalenza di diverse categorie di contenuto (si veda sotto) dei costrutti elicitati, (c) correlazioni tra i costrutti elicitati e i costrutti forniti (relativi alla stima di successo dell’adozione); (d) indici di differenziazione del sistema di costrutti (vedi Bell, 2004), inclusi l’indice di intensità di Bannister (intensità media), la percentuale di varianza spiegata per il primo fattore (PVAFF), il numero di componenti da estrarre dal principale componente di analisi (numero di componenti); (e) peso dei costrutti nell’analisi del componente principale (PCA); (f) calcolo dell’indice di intensità di Bannister solo per i costrutti forniti (vedi Feixas & Cornejo, 2002); (g) analisi della distanza e dei cluster degli elementi.

 

2.2.2 Categorie per l’analisi del contenuto

Per semplificare il modo di trattare il significato dei costrutti, suggeriamo di usare delle categorie per l’analisi del contenuto definite dopo l’analisi di un set di costrutti emersi nello studio esplorativo. Le categorie sono state poi ulteriormente combinate in tre gruppi. Quelle relative all’adozione includono riferimenti alle comuni preoccupazioni dei genitori adottivi, emerse durante l’esperienza di counselling. Le categorie neutre rappresentano le descrizioni più comunemente attese delle fotografie. Le categorie speciali possono essere viste come indicatrici di tendenze problematiche, se usate eccessivamente. La tabella 1 offre una breve descrizione di ogni categoria. Non più di due categorie sono assegnate ad ogni costrutto.

 

2.2.3 Obiettivi e indicazioni per analisi quantitative e qualitative di griglie di dati

Nell’interpretazione delle griglie particolare attenzione è data a: (a) il contenuto dei costrutti utilizzati; (b) le caratteristiche che i genitori collegano al successo dell’adozione; (c) le proprietà strutturali del sistema di costrutti (come indicatori di complessità, flessibilità e consistenza nel costruire); (d) i punteggi dei membri della famiglia presenti, specialmente di figli adottati già presenti nella famiglia. Ci sono alcune significative difficoltà che vanno considerate.

 

La varietà del contenuto tematico e l’abilità di moderare la risposta affettiva

Un importante aspetto, relativo ad adeguate attitudini e aspettative genitoriali, è la complessità delle motivazioni, dei valori e delle emozioni sottostanti a queste ultime. Ci sono diversi modi per rintracciare questa complessità grazie alla griglia: attraverso il numero di (non-sinonimici) costrutti, la varietà di categorie di contenuto, le misure per la differenziazione cognitiva, una struttura spiegabile nell’analisi fattoriale (che rivela la formazione di diversi fattori formati da costrutti con contenuto semantico simile). Ci si potrebbe anche aspettare che, guardando una foto, una persona sia in grado di distinguere tra le impressioni e le emozioni che questa evoca e i tratti reali o le esperienze correlate al bambino ritratto. Queste valutazioni moderate, controllate e distanziate sono riscontrate nelle categorie di costrutti neutri con riferimento agli stati emotivi o a tratti individuali del bambino. È probabile che emergano anche costrutti legati all’adozione, ma se fossero presenti solo questi, si potrebbe ipotizzare un’eccessiva reattività o propensione a distorcere la realtà in accordo con le proprie aspettative. Anche il significato preciso del costrutto e il modo in cui gli elementi sono classificati devono essere presi in considerazione.

L’importanza degli stereotipi riguardo all’adozione

Credenze rigide sui bisogni dei bambini privati della famiglia, su come un bambino dovrebbe cambiare dopo l’adozione, quali tratti o segni comportamentali sono indicativi di bambini adatti (o meno) all’adozione, sono ricorrenti in molti caregivers, compresi quelli con un’esperienza duratura di adozione o affidamento di bambini con difficoltà. Un indicatore chiave qui è il peso del costrutto fornito nel fattore principale in PCA e la sua intensità. Si può provare a desumere il contenuto delle credenze guardando i costrutti che hanno le correlazioni più forti con quello fornito.

Bassa consapevolezza, modalità di pensiero e di comunicazione evasiva o distorta

Altre frequenti difficoltà con i genitori adottivi sono la complessità, l’ambivalenza e il basso livello di consapevolezza dei propri sentimenti, desideri e delle proprie autentiche intenzioni. Nell’adozione, l’interesse solitamente ha origine da problemi irrisolti, passate esperienze traumatiche, intenzioni soppresse, e dinamiche familiari che sono spesso caratterizzate da evasività riguardo a certi argomenti, soprattutto ad adozioni concluse. Questo si manifesta nella discrepanza tra la similarità (o la differenza) del contenuto semantico dei costrutti e le loro relazioni misurate. Per esempio, ci sono griglie con costrutti molto distinti, ma con un’alta uniformità della classificazione che suggerisce il continuo uso da parte dei genitori degli stessi criteri di valutazione senza che vengano articolati. Altri segni sono descrizioni ambigue, esageratemene metaforiche o eccentriche dei costrutti (rendendoli difficili da comprendere) e l’evidente inconsistenza nell’uso dei costrutti.

 

Tab. 1: Descrizione delle categorie per l’analisi del contenuto

Categorie relative all’adozione
INS

Insicurezza riguardo alla sincerità e alla benevolenza del bambino

Costrutti che riflettono le tendenze sospettose e manipolative, insensibilità o motivazioni nascoste, per esempio tristezza genuina vs tentativi di attirare l’attenzione degli adulti; vuoto vs emotivo; avvicinabile vs ostile
DEP

Deprivazione ed esperienze traumatiche

Qualsiasi indicazione della necessità o della mancanza di cure parentali, familiari, beni o di esperienze traumatiche (implicite), per esempio: avere quello che vogliono vs aspettare i genitori; non ci si può fidare delle persone vs fiducia; proveniente da una famiglia vs orfano
HELP/AIUTO

Aiutare e aumentare le prospettive

Giudizi rispetto potenziali cure per particolari bambini, per esempio: può avere successo vs troppo difficile per me; può essere aiutato vs non può essere aiutato
Categorie neutre
EMOT

Stati emotivi

Tutte le emozioni, i sentimenti, gli umori (non compresi nelle categorie relative all’adozione), per esempio: piangere vs sorridere; frustrato vs felice; arrabbiato vs tranquillo
PERS

Tratti individuali e di personalità

Tutti i tratti potenzialmente deducibili da una fotografia, per esempio: attivo vs non vuole fare sforzi; espressivo vs riservato
Categorie speciali
STR

Strano ed eccentrico

O difficile da comprendere o estremamente arbitrario o con contenuto tematico inappropriato, per esempio: ballare vs forte sentimento di pudicizia; mi ricorda me stesso da giovane vs mi ricorda mia figlia
MED

Aspetti medici e disabilit.

Per esempio: normale vs con una disabilità intellettuale
ETN

Etnia

Include descrizioni di aspetto suggestive, per esempio: bianco vs scuro
PHY/FIS

Fisicità

Indicazioni per aspetto, sesso o età
FORM

Formale o situazionale

Mera descrizione della fotografia o delle circostanze nelle quali è stata scattata, indicative di incapacità nell’articolare costrutti più significativi

Segnali di attitudini specifiche verso membri della famiglia

 

Delle attitudini specifiche sono rilevabili dai risultati del clustering, dalle distanze tra i membri della famiglia e dal loro punteggio rispetto al significato dei costrutti. Contrapporre un membro della famiglia con altri potrebbe rivelare rifiuto emotivo o trascuratezza, a seconda del contenuto dei costrutti coinvolti (il costrutto fornito è quello a cui fare riferimento). Tuttavia, il perfetto allineamento dei punteggi dei membri della famiglia è indicatore di una rappresentazione dei figli non realistica (sono visti come più simili agli adulti della famiglia rispetto agli altri figli). La collocazione agli estremi dei punteggi di qualsiasi elemento potrebbe rivelare un modello di riferimento per alcuni ruoli (di figlio buono o cattivo, membro della famiglia, tipico figlio adottivo, etc.). Bisognerebbe porre attenzione ai punteggi degli elementi della famiglia rispetto a quei costrutti che uno psicologo ritiene abbiano un particolare significato o che sono segnale di conflitti nella classificazione di un elemento (quando i punteggi sono differenti da quelli predetti da qualsiasi correlazione di costrutti).

 

3. Risultati di uno studio esplorativo

Questo studio esplorativo ha perseguito due obiettivi: (a) definire le norme provvisorie per gli indici quantitativi e le frequenze del contenuto delle categorie analitiche; (b) tracciare alcune particolarità nelle costruzioni di genitori adottivi. I partecipanti sono adulti rappresentativi di 46 famiglie (18 coppie e 28 single), con/senza esperienza di relazioni di accudimento (25 e 21 casi rispettivamente). I gruppi sono eterogenei socio-demograficamente, economicamente e per altri aspetti, e hanno un’età compresa tra i 30 e i 65 anni (gruppo di genitori adottivi) e tra i 22 e i 52 anni (secondo gruppo).

I risultati dell’analisi della distribuzione delle misure quantitative sono riassunti nella tabella 2. I quartili (Q1 e Q2) possono essere usati come soglie per determinare i partecipanti con punteggi alti e bassi.

Il confronto inter-gruppo tra i valori della media non presenta differenze significative, eccetto che per il numero di costrutti ed elementi elicitati, che sono comprensibilmente più alti nel gruppo dei genitori adottivi (Mann-Whitney’s U=159, p < 0.02 e U=149, p < 0.01 rispettivamente). Le differenze intra-gruppo sono molto pronunciate (da notare le ampiezze della deviazione) e ancora una volta supportano l’approccio qualitativo e informale al trattamento dei dati in griglia.

In entrambi i gruppi, le categorie emerse più frequentemente sono state quella neutra (EMOT) e due di analisi del contenuto relative all’adozione (DEP ed INS). Ancora, ci sono state griglie dominate da costrutti riferiti alla sensibilità, all’impotenza e alla deprivazione dei bambini o che rispecchiano la diffidenza e la mancanza di sicurezza (sia nel bambino, che nell’interazione o in se stessi). La difficoltà nel definire o produrre costrutti, il ricorso a costrutti situazionali o superficiali sono stati occasionalmente riscontrati con entrambe le tipologie di genitori, adottivi e non adottivi, così come le definizioni ambigue o imprecise. Va tenuta in considerazione la difficoltà del compito e la sua componente proiettiva. Molti degli esempi salienti di costrutti idiosincratici o discordanti gli uni con gli altri arrivano dal gruppo dei genitori adottivi, ma questo non è confermato dai risultati dell’analisi del contenuto. Inoltre, è presente una tendenza generale verso costruzioni semplificate e monolitiche (molto visibile nell’asimmetria della distribuzione delle misure di differenziazione verso l’estremo inferiore). Questo può risultare dalla presenza di idee stereotipiche rispetto all’essere orfani e all’adozione che non sono messe in discussione dalla riflessione e dalle esperienze personali e che sono spesso evitate a causa della loro natura dolorosa, anche da molti genitori adottivi.

Il compito non solo è stato eseguito, ma anche percepito in modo simile da entrambi i gruppi. Molti dei partecipanti hanno confermato che le foto appartenevano a degli orfani. L’analisi dei casi individuali nel gruppo di genitori non adottivi suggerisce che il metodo può essere usato per fornire spunti riguardo alle attitudini verso l’adozione e, più in generale, verso ciò che significa essere genitore, indipendentemente dal fatto di essere effettivamente coinvolti nel processo di adozione.

 

4. Esempio di un’analisi di griglia

L’esempio deriva da un colloquio di counselling con Jana, donna di sessantaquattro anni e madre adottiva di Oxana, una bambina di 12 anni. La figlia biologica di Jana sta vivendo un periodo di difficoltà con l’abuso di sostanze e Jana, per lunghi periodi, deve badare a suo nipote, con cui ha sviluppato un forte legame affettivo. L’idea di adottare un bambino nasce in un contesto di conflitti e tensioni con la figlia riguardo al ruolo genitoriale e, dopo che Oxana viene adottata, le possibilità per Jana di stare con il nipote diminuiscono drasticamente, cosa che la fa stare malissimo. Ricorre all’aiuto psicologico a causa delle difficoltà nelle interazioni quotidiane e per i piccoli problemi che Oxana ha a scuola.

 

Tab. 2: Descrizione degli indici quantitativi statistici e le categorie dell’analisi di contenuto nel gruppo generale (N= 46)

AVG (DEV)* Me Q1 Q3 Min Max
Costrutti totali** 12.7 (1.6) 12 11 13 11 16
Intensità dei costrutti forniti 0.29 (0.16) 0.27 0.17 0.41 0.07 0.65
Misure di differenziazione:
Intensità media 0.33 (0.15) 0.28 0.21 0.43 0.15 0.73
PVAFF 0.82 (0.13) 0.84 0.71 0.95 0.47 0.99
N. di componenti *** 2.26 (1.18) 1 6
Categorie dell’analisi del contenuto:
Relative all’adozione (tutte) 3.9 (2.4) 4.5 2.8 5.5 0 9
INS 2 (1.5) 2 1 3 0 5,5
DEP 2.5 (1.9) 2 1 3.5 0 8.5
HELP/AIUTO 0.2 (0.4) 0 1.5
Neutrale (tutte) 4.1 (2.8) 4 1.9 6.3 0 9.5
EMOT 3.2 (1.7) 3 2 5 0 7
PERS 1.8 (1.5) 1.3 1 2.5 0 6
Speciali (tutte) 1.6 (1.55) 1.5 1 2 0 6.5

Nota. *AVG – valore medio, DEV – deviazione standard, Me – Mediana, Q1 and Q3 – quartile più basso e più alto (25esimo and 75esimo percentile), Min and Max – valori minino e massimo; abbreviazioni degli indici delle categorie dell’analisi del contenuto sono spiegate nel testo;

** il numero include i costrutti forniti;

*** è stato utilizzato il criterio MAP di Velicier (vedi Bell, 2004).

I dati normativi ampliati e aggiornati e la descrizione completa delle categorie dell’analisi di contenuto sono disponibili presso Andrey Ryzhov (vedi la sezione Note Sugli Autori).

La griglia di Jana rappresenta un esempio piuttosto normativo. Tra le misure quantitative, riassunte nella tabella 3, solo un basso numero di costrutti elicitati, una bassa intensità di costrutti forniti, e l’omissione di costrutti nella categoria INS, cadono fuori dall’intervallo dell’interquartile. Non ci sono manifestazioni di grosse problematiche come quelle incontrate con i genitori adottivi menzionati sopra. Il contenuto dei costrutti è piuttosto variabile, include sia caratteristiche convenzionali, applicabili alla maggior parte dei bambini (EMOT, PERS), sia quelle che rivelano pensieri relativi all’adozione (preoccupazioni per le esperienze traumatiche, di deprivazione e potenziale di sviluppo del bambino). Le idee sottostanti ai costrutti sono chiaramente espresse. Categorie speciali sono rappresentate solo da due costrutti: uno, disabilità vs armonia, si riferisce a problemi medici ed è associato ad un passato traumatico e alla valutazione delle prospettive di cura (vedi i PCA loadings in tabella 3), che sembra ammissibile, e l’altro, bambini vs bambine, potrebbe non essere puramente formale ma avere anche un significato personale, per Jana. Il suo costruire è più differenziato della media nel nostro campione, il basso livello dell’intensità dei costrutti forniti e il loro peso relativamente equo per i fattori PCA significano che non ci sono segni di un grosso problema dominante nelle sue attitudini verso l’adozione; in realtà, lei non aveva ancora pianificato l’adozione. L’unica correlazione significativa (rho = 0.59) per il costrutto fornito calmo vs dispettoso è sopra rho = 0.3, così come armoniosità vs disabilità, bambine vs bambini e ha futuro vs senza speranza. Letteralmente, nello stimare i potenziali possibili collocamenti, lei ricorre a ragioni differenti per ogni caso, ma tende a evitare quei bambini che sono probabilmente più propensi ad un comportamento difficile o richiedono più impegno.

La struttura del fattore suggerita da PCS (spiega più del 85% di varianza) include tre componenti semantiche differenti. La maggior parte delle sue valutazioni può essere spiegata nei termini di prospettive future, fiducia nei confronti degli adulti in relazione e tonalità affettiva dominante. Queste sono ulteriormente attenuate dai tratti dell’attività (tranquillità) e dalla suscettibilità traumatica, genericamente associata con il sesso femminile.

 

Tab. 3: Costrutti, punteggi degli elementi della famiglia, indici quantitativi e categorie dell’analisi del contenuto per la griglia di Jana

Costrutto Punteggi degli elementi della famiglia (max=12) Prov. rho* PCA loadings Categorie Contenuto
Madre Oxana RC1 RC2 RC3
1 Sguardo diffidente vs. serenità 8 10 -0.3 0.94 0.12 0.21 DEP
2 Triste vs. felice 9 11 -0.05 0.84 0.40 0.26 EMOT
3 Ha un futuro vs. senza speranza 2 4 0.38 -0.96 0.04 -0.23 AIUTO
4 Vulnerabile vs. sentimento di insicurezza interna 12 4 -0.06 0.64 -0.08 0.65 DEP
5 Ragazzi vs. ragazze 9 8 -0.36 0.07 -0.22 -0.73 FORM
6 Riflessivo vs. spensierato 6 9 0.13 0.39 0.80 0.03 PERS
7 Arrabbiato vs. gioioso 9 11 -0.24 0.89 0.24 0.03 EMOT
8 Dispettoso vs. tranquillo 9 3 -0.59** -0.02 -0.95 -0.14 PERS
9 Con un trauma vs. sereno 7 2 0.17 0.42 0.05 0.85 DEP
10 Andicappato, disabile vs. armonioso 11 12 -0.51 0.93 -0.05 -0.04 MED
11 Facile per noi da adottare vs. difficile per noi da adottare 3 6 -0.52 0.57 0.46
Misure delle differenziazioni:

PVAFF: 0.8; intensità media: 0.27; N. componenti (MAP): 3

Intensità dei costrutti forniti: 0.11

Nota. *Il coefficiente di correlazione di Spearman con il costrutto fornito, **significativo con p<0.05

 

Jana costruisce se stessa e Oxana in termini piuttosto positivi, attribuendo punteggi simili a quei costrutti che rappresentano il primo componente valutativo di PCA (Tabella 3). A differenza di ciò che costruisce di se stessa, Jana vede Oxana come vulnerabile, dispettosa e con un passato traumatico. Due costrutti relativi al trauma contribuiscono all’inconsistenza rispetto alla quale Oxana è classificata: nonostante riceva punteggi alti, lei non è valutata come senza speranza, triste, arrabbiata o inaffidabile, che è ciò che implicherebbe la forte correlazione tra costrutti (1, 2, 3, 7 e 9, 4). L’analisi dei cluster (Figura 1) pone Oxana vicino ai ragazzi, valutati come meno problematici delle ragazze. Interessanti sono i punteggi intermedi sia di Oxana che di Jana rispetto al costrutto fornito. Questo riflette probabilmente le difficoltà riconosciute nel processo di adattamento che sono viste come dipendenti dai membri della famiglia e non solo dalla bambina adottata.

Fig. 1: Analisi dei cluster degli elementi della griglia di Jana: distanza euclidea e metodo di Ward.

Nota. B- ragazzi, G-ragazze; tra parentesi – la distanza city-block rispettivamente tra gli elementi di Jana and Oxana.

L’analisi della griglia, nel caso di Jana, evidenzia alcuni potenziali obiettivi del counselling familiare, che di conseguenza potrebbe focalizzarsi sulle preoccupazioni attuali presentate dalla famiglia, dato che non è stato identificato nessun segnale d’intervento per una crisi familiare. In primo luogo, sembra che la posizione assunta da Jana sia caratterizzata da un eccesso di responsabilità. Lei è preoccupata per le sue emozioni e per le esperienze traumatiche dei figli (costrutti DEP, EMOT) a discapito di costrutti comuni che sono più orientati verso se stessi, diretti al chiarimento della qualità e della reciprocità dell’interazione (INS). Enfatizza gli attributi della figura di accudimento quando presenta se stessa (sicura, orientata al futuro, armoniosa, felice) e in generale, appare come razionale e determinata. Nella vita reale Jana è anche una persona molto disponibile, orientata al sociale e al sacrificio. L’accettazione di reazioni spontanee, l’importanza delle sue emozioni, la riduzione delle richieste a se stessa e la possibilità di condividere la responsabilità con altri (inclusa la sua figlia biologica) è uno dei potenziali problemi da affrontare durante il counselling. In secondo luogo, Jana sta probabilmente dando troppo valore positivo alle relazioni pacifiche ed evitando quelle problematiche. Si noti che il punteggio più alto assegnato a Oxana è rispetto al costrutto armoniosità vs disabilità. Per la madre di una ragazza che sta entrando in preadolescenza una riformulazione in termini positivi delle difficoltà e delle tensioni potrebbe essere benefica. In conclusione, si potrebbe discutere dell’impatto delle sue passate esperienze traumatiche di genitorialità e sulla sua attuale percezione di accudimento, per esempio la tendenza a percepire le femmine come vulnerabili, più problematiche e meno gratificanti da crescere. Questo può essere collegato alla difficoltà nella relazione di cura con suo nipote, e alla tendenza a contrastare le rimanenti fantasie su come poteva andare diversamente rispetto alla realtà piena di problematiche della crescita delle sue figlie.

 

5. Conclusione

Il metodo descritto sopra è solo uno dei modi in cui la metodologia dei costrutti personali potrebbe essere usata nel lavoro con famiglie adottive. La sua potenzialità distintiva è stata opportunamente messa in parole da Helen McConachie (1986): “potenzialmente l’uso delle griglie di repertorio nella ricerca con genitori potrebbe soddisfare il requisito di focalizzarsi sulle differenze individuali e dato che il contenuto è personale, non è giudicato a priori come funzionale o disfunzionale” (p. 81). Questo è particolarmente importante nel contesto attuale in Russia, dove il modello dominante nel trattare con genitori adottivi è quello della selezione, monitoraggio, identificazione di segnali di rischio e prevenzione del maltrattamento. Un approccio valutativo e discriminatorio potrebbe contribuire a dissensi tra i genitori, da una parte, e tra gli psicologi e assistenti sociali dall’altra (Zhuikova et al., 2018). C’è bisogno, invece, di un modello d’aiuto e di collaborazione e la prospettiva dei costrutti personali è una delle potenziali premesse per far questo.

Sono necessari ulteriori sviluppi per affinare le capacità diagnostiche del metodo proposto per lo studio delle aspettative dei genitori. Il fallimento nell’identificare differenze significative nel nostro studio sperimentale non era inaspettato, dato che l’eterogeneità sia del gruppo dei genitori che di quello di controllo era estremamente alta e difficile da controllare. C’è bisogno di uno studio esplorativo con gruppi ben definiti sulla base delle comunanze rispetto a specifiche problematiche legate all’adozione per testare le previsioni (per esempio, coloro che adottano bambini con malattie croniche o in un sistema di affidamento intra-familiare). Rimane poco chiaro in che misura bassi livelli di differenziazione nel sistema dei costrutti, tipici del nostro campione, possano essere attribuiti ad approcci stereotipici dei genitori o da particolarità nel metodo della griglia di repertorio scelto per l’elicitazione. Rimangono alcuni problemi relativi all’uso del sistema di analisi del contenuto. La distribuzione delle frequenze è molto irregolare nel nostro campione, il che mette in dubbio l’utilità pratica delle categorie rare. Il tentativo iniziale di stabilire l’attendibilità interna in dieci possibili coppie formate da cinque giudici (vedi Zhuikova et al., 2018), ha dato come valore di media lo 0.68 per il kappa di Cohen. Ai fini del nostro studio esplorativo è stata utilizzata la decisione consensuale di tre autori. Per migliorare l’attendibilità sono state preparate delle linee guida con degli esempi di costrutti. La necessità di modifiche al sistema di analisi del contenuto deve essere ulteriormente valutata.

Tuttavia, con i pochi dati attualmente disponibili, il metodo porta delle rivelazioni su aspetti importanti del processo di adozione dal punto di vista dei genitori. Inoltre, nella maggior parte dei casi è accolto con entusiasmo dai genitori, che sono incuriositi dalla possibilità di acquisire una maggiore comprensione delle loro reazioni emotive e scelte. Il completamento della griglia di repertorio offre la possibilità di creare uno spazio condiviso dove queste reazioni sono soggette all’osservazione sia dei genitori che degli psicologi e possono essere materiale per una riflessione o valutazione. In questo senso, ha un potenziale non solo come strumento di valutazione, ma anche come strategia d’intervento.

L’elicitazione e lo studio dei costrutti relativi all’adozione dovrebbe essere flessibile e dipendente dal contesto. Completare la griglia assegnando i punteggi non è un requisito. Rispetto agli obiettivi del counselling, possono essere utili l’osservazione, il confronto, il mettere in ordine e la discussione delle foto dei bambini in una modalità informale. Ci sono anche alcuni svantaggi nel metodo proposto. Per esempio, c’è la questione se la valutazione dei membri della famiglia rientri nel campo di pertinenza dei costrutti elicitati con le fotografie o se invece per i costrutti strettamente dicotomici (come bambino vs bambina nel nostro esempio) la procedura di classificazione possa essere adatta. A seconda degli obiettivi di ricerca o di counselling, modifiche alla procedura proposta (come l’omissione di elementi familiari, requisiti aggiuntivi per l’elicitazione di contenuto personale dei costrutti, tentativi di elicitare un particolare tipo di costrutto creando un elenco di ruoli o una griglia di punteggio semplificata, sì-o-no) sono ben accette.

 

Nota degli autori

Una consistente parte delle griglie di repertorio è stata raccolta da E. Khokhlova.

 

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Zhuikova, E. B., Pechnikova, L. S., & Ryzhov, A. L. (2018). Assessing child photographs as a method of studying parents’ expectations and attitudes toward a potentially adopted child. National Psychological Journal], 11(1), 50–62. (in Russian). doi:10.11621/npj.2018.0105

 

Note sugli autori

 

Leonora S. Pechnikova

Università di Lomonosov Moscow State, Mosca.

pech56@mail.ru

Leonora S. Pechnikova è docente presso l’Università di Lomonosow Moscow State. Insegna psicopatologia dell’età evolutiva e metodi di assessment clinico nei corsi di Psicologia dei Disturbi dello Sviluppo, ed è supervisore del tirocinio in Psicologia Clinica dello Sviluppo. Le sue aree di interesse includono la psicologia degli orfani e l’adozione, l’area della deprivazione affettiva e le diverse forme di relazioni di accudimento, la psicologia del suicidio e il comportamento deviante in adolescenza.

 

Andrey L. Ryzhov

Università di Lomonosov Moscow State, Mosca.

andrey.ryzhov@gmail.com

Andrey L. Ryzhov è un senior fellow presso l’Università di Lomosov Moscow State. Le sue aree di interesse sono lo studio dello sviluppo normativo di giovani e adolescenti, la psicologia dell’autolesionismo, i disturbi dell’alimentazione e l’applicazione di metodi qualitativi di assessment in psicologia clinica.

 

Ekaterina B. Zhuykova

Istituto di Psicologia, Accademia dell’Educazione Russa, Mosca.

e.b.zhuykova@gmail.com

Ekaterina B. Zhuykova è una psicologa clinica e psicoterapeuta sistemica, ricercatrice associata del laboratorio sulla “Psicologia dell’adolescenza” all’Istituto Psicologico dell’Accademia dell’Educazione Russa (Mosca). Il suo lavoro riguarda il supporto psicoterapeutico di bambini e adolescenti in ambienti di stallo, l’intervento per crisi familiari, training di gruppo e supporto psicologico per genitori adottivi.

 

Note

  1. Ringraziamo gli editori della rivista Personal Construct Theory & Practice e gli autori per aver gentilmente concesso la traduzione dell’articolo. L’originale è disponibile al link: http://www.pcp-net.org/journal/pctp19/pechnikova19.pdf. Pechnikova, L. S., Ryshow, A. L., & Zhuykova, E. B. (2019). Repertory grid technique in adoptive parent candidates counselling. Personal Construct Theory & Practice, 16, 53-63.
  2. Cosí come dichiarato dal report del governo russo sulla sua performance nel 2012-2017 (http://government.ru/en/news/32246/, last accessed 25.11.2018).
  3. Il sito del progetto è disponibile al seguente link: http://odnolico.changeonelife.ru/ru/uploadPhoto, accessed 19.11.2018.