I dilemmi implicativi sono relazioni tra i costrutti di un individuo che si configurano per quella persona come un dilemma o un conflitto. Il termine è stato originariamente utilizzato da Hinkle (2010) per descrivere le relazioni tra due costrutti, AB e XY, in cui “A e B implicano X, e B implica Y” oppure “A implica X e Y, e allo stesso modo B implica X e Y” (p. 18). Ha descritto come esempio una relazione tra i costrutti desiderabile vs indesiderabile e realismo vs idealismo in cui sia il realismo che l’idealismo implicavano aspetti desiderabili e indesiderabili per la persona interessata.
Esempi più recenti si sono invece concentrati sulle correlazioni fra tre costrutti che presentano incongruenze logiche. Si considerino, ad esempio, le seguenti relazioni tra i costrutti depresso vs felice, sensibile vs insensibile e desiderabile vs indesiderabile: la felicità è considerata desiderabile, ma implica essere insensibili, che è considerato indesiderabile. Tali dilemmi possono fornire una spiegazione al mantenimento di particolari sintomi (Ryle, 1979) e sono stati associati alla mancanza di successo terapeutico (es. Catina e Walter, 1989).
I dilemmi implicativi possono essere identificati attraverso griglie di repertorio e a questo scopo sono stati ideati alcuni programmi per computer (Slade & Sheehan, 1979; Bassler, Krauthauser, & Hofmann, 1992; Feixas & Cornejo, 1996), sebbene in alcuni casi la rilevazione di un alto livello di conflitto possa riflettere un sistema di costrutti organizzato in modo lasso (Winter, 1983). I dilemmi implicativi possono essere identificati anche attraverso il laddering (Hinkle, 1965) e la tecnica ABC di Tschudi (1977).
Attualmente è in fase di valutazione un modello terapeutico sviluppato per la risoluzione dei dilemmi individuati dalle griglie di repertorio (Feixas, Saúl, & Sánchez Rodríguez, 2000).
Bibliografia
Bassler, M., Krauthauser, H., & Hofmann, S. O. (1992). A new approach to the identification of cognitive conflicts in the repertory grid: An illustrative case study. International Journal of Personal Construct Psychology, 5, 95-111. doi.org/10.1080/08936039208404943
Catina, A., & Walter, E. (1989). What is a successful therapy? Paper presented at 1st European Congress of Psychology, Amsterdam, NL.
Feixas, G., & Cornejo, J. M. (1996). Manual de la tecnica de rejilla mediante el programa RECORD v 2.0. Barcelona: Paidos.
Feixas, G., Saúl, L. A., & Sánchez Rodríguez, V. (2000). Detection and analysis of implicative dilemmas: Implications for the therapy process. In J. W. Scheer (Ed.), The Person in society: Challenges to a constructivist theory (pp. 391–399). Gießen: Psychosozial-Verlag.
Hinkle, D. N. (2010). The change of personal constructs from the viewpoint of a theory of construct implications (Doctoral dissertation, Ohio State University, 1965). Personal Construct Theory and Practice, 7, Suppl. No 1, 1-61.
Ryle, A. (1979). The focus in brief interpretative psychotherapy: Dilemmas, traps and snags as target problems. British Journal of Psychiatry, 134(1), 46-54. doi.org/10.1192/bjp.134.1.46
Slade, P. D., & Sheehan, M. J. (1979). The measurement of ‘conflict’ in repertory grids. British Journal of Psychology, 70(4), 519-24. doi.org/10.1111/j.2044-8295.1979.tb01726.x
Tschudi, F. (1977). Loaded and honest questions: A construct theory view of symptoms and therapy. In D. Bannister (Ed.), New Perspectives in Personal Construct Theory. London: Academic Press.
Winter, D. A. (1983). Logical inconsistency in construct relationships: Conflict or complexity? British Journal of Medical Psychology, 56(1), 79-87. doi.org/10.1111/j.2044-8341.1983.tb01534.x
Note
- Fonte originale: http://www.pcp-net.org/encyclopaedia/imp-dilemma.html. Ringraziamo gli Editori Jörn Scheer e Beverly Walker per aver gentilmente concesso la pubblicazione della traduzione delle voci contenute in The Internet Encyclopaedia of Personal Construct Psychology sulla Rivista Italiana di Costruttivismo ↑